Com’è la Vernaccia di San Gimignano 2017? Tolti i “sette veli” niente male!2 min read

Ed eccoci a San Gimignano e all’anteprima della Vernaccia di San Gimignano2017! La foto qua sotto vuole rappresentare proprio l’annata 2017, tanto calda da…far nascere le palme nella città delle torri.

In realtà la vendemmia 2017 non solo è stata  molto calda, tanto da portare a significative diminuzioni di produzione ( diciamo attorno al 25%), ma è stata anche preceduta da una gelata primaverile, che ha sicuramente contribuito ad un ulteriore diminuzione di prodotto.

Ma anche se è diminuita la produzione il vino comunque c’è e va, anzi andrebbe assaggiato. Passo al condizionale perché approcciarsi a questo vino a febbraio è come cercare di vedere oltre una fitta coltre di nebbia.

Infatti, nella migliore delle ipotesi, in questo momento i lieviti di fermentazione marcano molto il vino, la solforosa usata nelle fasi successive lo chiude  e, last but not least, l’imbottigliamento recentissimo lo traumatizza e scombussola non poco.

Anche se assaggi campioni da botte la situazione cambia poco ma, fidando nel nostro istinto e in un po’ di esperienza fatta in più di 30 anni di assaggi, ci abbiamo provato.

E bene abbiamo fatto perché più che una nebbia ci siamo trovati davanti sette veli che, una volta tolti, ci hanno mostrato una bella “Salomè enoica”, ovvero una Vernaccia di San Gimignano 2017 di livello più che buono. La paura era che il caldo avesse “cotto” le uve, ma probabilmente il susseguirsi di annate calde (2015-16-17) ha in qualche modo insegnato ai produttori come comportarsi in queste situazioni. Inoltre siamo quasi sicuri di affermare che un vitigno autoctono regge molto meglio gli stress di uno arrivato in zona da pochi anni.

Abbiamo degustato quasi trenta Vernaccia di San Gimignano del 2017, una ventina già imbottigliate e le altre campioni da botte e siamo rimasti veramente sorpresi, in positivo naturalmente.

Lasciamo un attimo da parte la componente aromatica, giocoforza penalizzata da quanto detto sopra e concentriamoci  sulla bocca. La prima cosa che colpisce è la struttura: non siamo di fronte a vini esili ma la stragrande maggioranza mostra una buona concentrazione, spesso affiancata da una freschezza che si materializza anche sotto forma di croccante sapidità. Quasi nessun vino ha mostrato note mature, puntando spesso su un nerbo veramente sorprendente. Ma la cosa che ci ha colpito di più è l’equilibrio che già mostrano molti vini, che non va assolutamente confuso con una maturità rotonda e precoce.

La Vernaccia di San Gimignano 2017 è quindi  un vino incredibilmente fresco, equilibrato con un corpo di buon livello che, probabilmente “a causa” dell’annata calda, mostra anche  una ruvida prontezza. Il tutto depone sicuramente a favore del suo futuro.

Anche se converrà aspettare fino almeno a giugno (momento in cui i “sette veli” cominceranno a cadere da soli) per iniziare a “frequentarla”, siate fiduciosi  che questa “bianca Salomè” 2017 vi darà piacevolissime sensazioni.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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