La Rioja tra storia e (tanta) barrique2 min read

Quando si dice Rioja si dice Haro. Se la cittadina di Haro è considerata la capitale vinicola, El Barrio de la Estaciòn è il suo cuore.

Tra le prime cantine che si stabilirono accanto alla stazione ferroviaria si contano nomi diventati storici:  Lopez de Heredia nel 1877, CVNE nel 1879, Gomez Cruzado, La Rioja Alta, Bodegas Muga e per ultima nel 1987 Bodegas Roda.

La vicinanza strategica alla ferrovia contribuì in modo determinante al successo di questo territorio facilitando il trasporto di uve e vini ai commercianti francesi dopo che la fillossera aveva distrutto praticamente in toto il vigneto francese.

Il vitigno predominante (oltre il 60 % del vitato)  è il Tempranillo a cui si aggiungono la Garnacha tinta ( Grenache, Cannonau), Mazuelo (Carignano) e Graciano ( Morrastel in Francia).

La Rioja vinicola è un territorio complesso  al pari della classificazione dei suoi vini,  puntigliosamente codificati e la cui diversità risiede in particolar modo nella durata dell’affinamento.

Quasi o tutto  si gioca sull’affinamento in legno e qui gli spagnoli ma in particolar modo le aziende della Rioja sono ineguagliabili sia nell’uso delle varie qualità dei legni, prevalentemente americani, (ma anche francesi) che nella loro meticolosa descrizione.

Si ha spesso l’impressione visitando le bodegas che la cosa importante non sia tanto l’uva, il terreno, il clima, che pure non mancano mai nelle presentazioni e nelle descrizioni  aziendali , quanto invece l’uso di legni di vario tipo ed il periodo di affinamento (legno e bottiglia).

Non vi sorprenderete quindi se visitando le cantine e assaggiando i vini noterete una palpabile omologazione di fondo, che accade quando i protocolli di vinificazione si assomigliano un po’ tutti ed i vini sono giovani.

Sono vini che per digerire il robusto apporto del legno hanno bisogno di tanto tempo e non è detto che ci riescano., ma quando succede non si rimpiange certo il tempo atteso.

Lo stile aziendale fa ovviamente alla lunga la differenza e  per alcuni vuol dire la storia stessa della Rioja.

Si suole dividere la Rioja, che prende il nome, secondo alcuni,  dal fiume Oja affluente dell’Ebro, in Rioja Alta, Baja e Alavesa.

La Rioja Alta,  in cui si trova Haro,  è la zona più estesa con  clima atlantico e terreni prevalentemente argillosi-calacarei, arigillosi-ferrosi ed in parte alluvionali. Clima semi arido, tipicamente mediterraneo con terreni prevalentemente alluvionali, ma anche argillosi-ferrosi nella Rioja Baja.

Tempranillo

Nella Rioja Alavesa, che si trova  nei Paesi Baschi e i cui centri più importanti sono Laguardia e Labstida, il clima è mediterraneo con influenze atlantiche mitigate dalla Sierra Cantabrica.

E’ proprio a Labastida tra i 600 e 800 metri che si trova : La Granja Nuestra Señora de Remelluri, una delle cantine più interessanti e dense di storia. Madi questa parleremo nel porosimo articolo.

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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