Ciao Valerio1 min read

Valerio Chiarini, un carissimo amico, una delle prime persone che conobbi in Slow Food (allora Arcigola), si è spento oggi dopo una lunga e dolorosa malattia. La notizia mi è giunta da pochi minuti e voglio ricordarlo in piena forma mentre cercava tra le bottiglie della sua cantina personale e poi, con la sua classica risata brontolante mi metteva in mano una bottiglia di vino di visciole. Quel vino era sincero e schietto come Valerio, un uomo che ha fatto tanto per la cultura gastronomica delle sue amate Marche. 

Oggi non posso che piangerlo brindando con uno dei Verdicchi che mi insegnò ad apprezzare, portandomi in giro per quelle cantine marchigiane, oggi famosissime,  che giusto allora iniziavano a farsi conoscere. Sapevo che era malato da tempo e che la malattia era di quelle che non perdonano, ma quando ti trovi in queste situazioni trovare qualche parola è difficilissimo. Ciao Valerio, che la terra ti sia lieve.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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