Il mare (in anteprima) a San Gimignano3 min read

La prima volta che ho visto delle conchiglie fossili fra le vigne è stato proprio salendo verso il Poggio del Comune, dove il Comune è San Gimignano. Ero a Montenidoli.

Poi mi sono reso conto del contributo che questo straordinario lascito calcareo può dare ai vigneti e in definitiva ai vini. Oltre alle conchiglie un’altra presenza importante nella zona è quella delle sabbie, e anche questo ci ricorda il mare.

Ecco allora la scelta di quest’anno per la tradizionale degustazione nella Sala Dante del Palazzo comunale, durante l’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano: assaggio e commento di vini evocativi del mare, per vicinanza fisica o per eredità geologica. Quest’idea accattivante è stata di Leonardo Romanelli, incaricato dell’indicazione dei vini e della presentazione per il 12 febbraio. Come contraltare alla Vernaccia Leonardo ha individuato l’uva Inzolia, siciliana nell’imaginario diffuso ma presente come Ansonica anche nella Toscana tirrenica.

La pattuglia dei sei sangimignanesi presenti ha giocato relativamente più compatta, confermando una tendenza della denominazione a presentarsi con un profilo condiviso. Sapidità soprattutto, accompagnata da freschezza anche olfattiva nel Podere Le Volute 2017, o componente di rotondità come nelle quattro 2016 (Vigna Cellori di Casa Lucii, quasi salina; Riserva Ori de Il Palagione, dai profumi più “verdi”; San Benedetto Riserva, morbida ma dal finale pimpante; Riserva Le Mandorle di Poggio Alloro, elegante con finale asciutto).

Discorso a sé per Signorina Vittoria, la Riserva 2015 di Tollena, più secca e un po’ austera ma dall’aromaticità intrigante. Sempre più che soddisfacenti le persistenze.

Il profilo dei sei vini da Inzolia è apparso più variegato, vuoi per lo sparpagliamento geografico vuoi per le altrettanto variegate scelte produttive. Esemplare mi è sembrato l’Elba Ansonica 2017 Lazarus dell’azienda Valle di Lazzaro di Stefano Farkas: profumi contenuti eppure complessi, sorso pieno e tuttavia asciutto.

Nel Bugia 2016 di Bibi Graetz si ritrova grande eleganza ed equilibrio nella gestione della materia prima, che peraltro ha viaggiato in modalità refrigerata dall’isola del Giglio fino alla cantina di Fiesole per essere lì vinificata.

Opposto lo stile dell’Ansonaco 2017 di Altura, questo partorito sull’isola stessa e si sente: è un amber wine divisivo quanto intrigante, dove gli elementi dell’ambiente, semplicemente assecondati di anno in anno dal viticoltore Francesco Carfagna, danno notevole vigore e persistenza a gusto e olfatto.

L’Oro di Giacomo 2017 di Poggio Brigante, da Magliano nella Maremma Toscana, è giocato invece su morbidezza e frutto ben maturo. E i siciliani? Ancora diversi: l’Insolia 2017 Fondo Filara delle Cantine Nicosia si è presentato fresco di profumi floreali ed anche erbacei, snello ma sostenuto nel corpo; il Cubìa di Cusumano – Tenuta Ficuzza targato 2014 è ben evoluto con carattere minerale e speziato.

In comune i due vitigni sembrano avere indubbiamente una buona vigoria che ne giustifica il successo storico laddove si sono incardinati nei territori. Più difficile forse la gestione dell’uva stessa, anche a sentire la voce dei produttori. Sia che si cerchi di incarnare un carattere di territorio, come sembra per la Vernaccia; sia che si percorrano nuove strade per lasciar esprimere   una varietà fino a poco tempo fa utilizzata prevalentemente in uvaggio, come per l’Inzolia-Ansonica.

In ogni caso tutto quanto assaggiato in Sala Dante è stata la quattordicesima conferma dell’interesse di un bel format, ideato e promosso da un lungimirante Giovanni Panizzi col supporto del territorio tutto.

Alessandro Bosticco

Sono decenni che sbevazza impersonando il ruolo del sommelier, della guida enogastronomica, del giornalista e più recentemente del docente di degustazione. Quest’ultimo mestiere gli ha permesso di allargare il gioco agli alimenti e bevande più disparati: ne approfitta per assaggiare di tutto con ingordigia di fronte ad allievi perplessi, e intanto viene chiamato “professore” in ambienti universitari senza avere nemmeno una laurea. Millantando una particolare conoscenza degli extravergini è consulente della Nasa alla ricerca della formula ideale per l’emulsione vino-olio in assenza di gravità.


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