I primi 40 anni del Morellino di Scansano3 min read

A Scansano lunedì 11 giugno il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, ha festeggiato i quarant’anni della DOC .

L’evento, battezzato “Rosso Morellino”,  è stato principalmente un grande banco d’assaggio con la partecipazione di ben 41 produttori. Stampa e operatori hanno avuto così la possibilità di assaggiare Morellino annata e riserva attualmente in commercio. A compendio, il banco d’assaggio è stato affiancato da una master class. Ma andiamo con ordine.

Nella cerimonia di apertura si è cercato di sviluppare il tema vino – territorio – turismo. Un legame che ormai risulta a tutti imprescindibile e indissolubile; una sinergia da sfruttare  a 360° soprattutto in un territorio come quello della provincia di Grosseto, ricchissimo di perle naturalistiche, che si distingue proprio per la sua peculiare natura selvaggia. A onor del vero va sottolineato anche quanto questa sinergia sia ostacolata da pastoie burocratiche infinite, accompagnate da norme che alla fine fanno solo il bene di una nomenclatura burocratica. Vincoli che vedono una piccola cantina impossibilitata ad ospitare turisti, a farli partecipi del suo processo produttivo…per non parlare di pranzi e cene in vigna.

Inoltre credo sarebbe necessario sfruttare molto di più il nome Maremma che a ricaduta potrebbe attrarre attenzioni e curiosità sui vari vini dei vari territori. Montecucco e Scansano, malgrado tutti gli sforzi che stanno facendo e potranno fare, non possono pensare di avere una riconoscibilità a livello mondiale senza avere alle spalle un nome più conosciuto.

La Masterclass

Uno spumeggiante Filippo Bartolotta ha condotto una divertente degustazione a ritroso nel tempo, con una serie di campioni che arrivavano fino al 1982. Siamo sinceri, il Morellino non è un vino da invecchiamento, o almeno non lo è apparso in modo deciso tranne in un caso: il Riserva Calestaia di Roccapesta del 2007 ha dimostrato che, se ben fatto, un Morellino può arrivare a decimo anno in ottima forma, avendo ancora molte cose da dire e mostrando la natura più bella di un Sangiovese che dichiara la sua origine.

 

Il Banco d’Assaggio

Un’ottantina di vini in assaggio, una bella fotografia della situazione attuale e la possibilità di parlare con molti produttori in tranquillità: è stato un banco divertente e molto interessante. Alcune sorprese e molte conferme, ma soprattutto lo spunto per un un paio di riflessioni.

Innanzitutto l’assaggio: la convinzione che il Morellino di Scansano debba sempre più guardare ad un’ottica di sangiovese in purezza è sempre più forte: salvo casi particolari i migliori assaggi sono venuti proprio dai Sangiovese 100%. In alternativa mi sono piaciute le aggiunte di Alicante che gli donano quella nota calda da “Maremma” che non guasta, o vitigni affini tipo il Canaiolo. Un uso dei legni ancora troppo ingenuo in vari casi evidenzia quanto migliore sia il vino di  chi sta usando solo acciaio o botti quasi inerti.

Come evidenziato in passato attraverso le degustazioni di Winesurf, il Morellino deve ancora un suo filo conduttore. Un  recente passato glorioso (dieci anni fa non esisteva carta che non avesse il Morellino di Scansano in bella mostra) ma forse anche drogato da una moda passeggera, non ha permesso una profonda riflessione che oggi credo sia necessaria. Un disciplinare che permette l’aggiunta di vitigni bordolesi porta a proporre vini che vorrebbero essere ciò che non possono: inutile ammiccare ai cugini bolgheresi più a nord, altrettanto inutile cercare la complessità e la potenza di un Brunello. La ruspante leggiadria che si legge in alcuni vini dovrebbe illuminare la strada della vera natura di un sangiovese che arriva dalla zona di Scansano.

Rosso Morellino è stato l’anno zero, le premesse ci sono tutte per un evento annuale che contribuisca alla crescita della zona. Uno scambio sincero di esperienze ed opinioni tra noi e i produttori credo sia il modo più costruttivo che una denominazione possa realizzare per la sua evoluzione. La strada è aperta, speriamo che i prossimi quarant’anni portino sfide che il Morellino di Scansano possa vincere a mani basse.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


LEGGI ANCHE