Degustazione Bardolino 2021: buona rappresentazione della sua essenza, ma le sottozone…2 min read

La grande notizia della degustazione dei Bardolino 2021 è l’ingresso in commercio dei vini con la menzione delle tre sottozone di   Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna. È un punto importante per la crescita qualitativa di questa denominazione e ci sembrava giusto metterla  in evidenza. Potete  trovare una presentazione delle tre sottozone cliccando qui, ma in questo articolo ci interessa principalmente parlare di questi “nuovi” vini e degli altri Bardolino degustati.

I Bardolino 2021 sono figli di una vendemmia media ma mostrano buona piacevolezza, aromi classici di frutta rossa e meno note speziate rispetto ad altre annate, sicuramente come conseguenza di una vendemmia più calda. I tannini sono netti ma di buona rotondità e ben fusi nel corpo. Una conseguente rotondità sopperisce alla freschezza acida che non è certo la caratteristica prima della vendemmia. Ci piace rimarcare il fatto gà segnalato nella degustazione di Bardolino Chiaretto 2021 e cioè che la stragrande maggioranza dei Bardolino di ottimo livello rientrano nella zona classica, dimostrando così quanto sia importante questa menzione.

Quindi il Bardolino 2021 incarna bene l’idea di piacevolezza e facilità di beva che lo rappresenta, andando anche avanti sulla strada del buon invecchiamento, presentando i primi vini da sottozona dell’annata 2020.

Questi  ci sono sembrati in buona parte ancora poco espressi e quindi vogliamo dargli ancora un annetto di tempo per riassaggiarli con calma. Del resto non è che Roma sia stata fatta in un giorno e la lenta crescita qualitativa e di immagine del Bardolino è giusto che sia, appunto,  lenta ma sicura.

Una cosa però vogliamo dirla e non riguarda la qualità dei vini da sottozona ma il loro posizionamento commerciale.  Quasi tutti entrano in commercio  a prezzi molto più alti dei “base” e questo, per un bardolino con un anno in più, può essere condivisibile, però il vino deve anche essere uno scalino sopra agli altri. Con l’annata 2020, pur con tutte le “attese” del caso questo non ci sembra sia accaduto e quindi vogliamo mettere in guardia i produttori da una fuga in avanti verso prezzi che ancora la denominazione non può supportare e sopportare.

Le sottozone servono, secondo noi, per mettere in mostra le varianti territoriali, i pregi ormai chiari di una denominazione. e solo dopo per alzare l’asticella dei prezzi. Partire subito con prezzi anche doppi ( o tripli) rispetto agli altri Bardolino potrebbe essere una manovra molto azzardata.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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