Collio Friulano 2018, Gradis’ciutta: un vino con cui chiedere scusa1 min read

La prendo larga rifacendomi al detto latino “Si parva licet”: visto che anche Ursula von der Leyen ha chiesto scusa all’Italia io posso chiedere scusa al mio amico Robert Princic per non aver dato tempo al suo Friulano 2018 di esprimersi.

Questo mi ha portato a una valutazione zoppa, però la bottiglia che ho bevuto in questi giorni non solo non era zoppa ma correva in bocca che era una bellezza!

Zona di San Floriano del Collio, dove le note aromatiche e la finezza viaggiano assieme.  Pesca, menta, timo, anice  ti portano a una bocca equilibrata e rotonda, dall’acidità non elevata ma “friulana”, cioè sottotraccia ma tosta.

Una bottiglia da ricordare, come sarebbe da ricordare di bere i bianchi del Collio almeno un anno dopo l’uscita.

Prezzo in enoteca sui 15 Euro.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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