Cocconato e le sue Barbera “Pop”4 min read

Una bottiglia di vino è un’espressione d’arte Pop: unica per l’annata, ma moltiplicata per più estimatori.

Questa è la definizione con cui la wine expert Adua Villa ha aperto l’anteprima di Cocco…Wine 2023 a Cocconato.

Otto Barbera d’Asti in degustazione, tra annata e Riserva, tutte dei produttori del Consorzio Cocconato per valorizzare i prodotti enogastronomici locali, dal vino alla Robiola di Cocconato, ai Torcet.

Siamo tornati a Cocconato perché nonostante il piccolo numero di produttori le loro testimonianze, da 500 m s.l.m. per 5/7 ettari di media di vigneto, sono state efficaci e senza giri di parole.

Ma torniamo un attimo all’arte citata da Villa. Lo spunto è nato dal contesto che ha ospitato la degustazione: il cortile di Casa Fasoglio, dove il concettualismo ironico dell’artista piemontese Corrado Bonomi condensato nelle opere che ritraggono le favole più famose, nonche le resine/scatole del tempo di oggetti iconici della nostra epoca di Giorgio Gost, hanno acceso l’idea POP di Villa per una bottiglia di vino, creando un frame stuzzicante per approcciarsi all’evento curato da Go-Wine.

Dato che è tempo di vendemmia, prima di tuffare i sensi nei calici, abbiamo fatto un sondaggio sullo stato di salute delle vigne di questa zona della Barbera d’Asti.

  • La peronospora qui è stata presa in tempo, perciò le perdite medie si sono attestate intorno al 15%
  • Come in molte altre zone, c’è un ritorno al Guyot
  • La vera difficoltà qui è la siccità: l’acqua nei suoli scarseggia
  • La manodopera? Meglio non parlarne, ma chi ci è venuto a raccontare il proprio vino, era sceso mezz’ora prima dal trattore. Perciò, tanta fatica ma il lavoro non si ferma
  • Argomento cinghiali: questo è un altro punto dolente: danni non mancano, le reti elettriche per chilometri sono un investimento importante e non risolutivo.

Abbiamo anche visitato San Bartolomeo per inquadrare le caratteristiche territoriali: le vigne, tra bosco e piante, ci paiono immerse nella biodiversità ma il vento soffia e perciò quasi tutti sono biologici o in conversione.

San Bartolomeo

La Barbera il 2 settembre era dolce in bocca, quasi pronta per la vendemmia.

Mentre il Nebbiolo, come è prassi,  era ancora un po’ indietro per la vinificazione in rosso. Ne abbiamo assaggiato qualcuno e complessità e profumi ci hanno appagato a tutto tondo. Prevediamo un aumento della sua presenza in zona, ma di questo ne parleremo un’altra volta.

Nel calice, la nostra short list

Il fil rouge dei vini sono stati freschezza e sapidità. Tutti piacevoli ed equilibrati, per non perdere il filo iniziale diciamo che sono  come un’opera POP per antonomasia, ognuno con l’aggiunta della mano del suo ‘artista’.

Qui i cinque che ci sono rimasti più impressi.

Barbera d’Asti Superiore Four Rapet 2020 Maciot

Non solo biologico, bensì certificato Demeter. Amarena matura, pepe, salvia, dal gusto rotondo, pieno ed equilibrato. Trama fitta nel calice, i vini sono tutti solo stabilizzati (no filtrazione, no chiarifiche).

Barbera d’Asti 2021 Marovè

Il più elegante e verticale della degustazione. La frutta rossa c’è ancora, il floreale lo caratterizza insieme alle erbe officinali. Persistente ma piacevolmente lieve in bocca.

Barbera d’Asti Superiore Cocconito 2019

Per noi il più identitario degli assaggi. Floreale, con note di timo, chiodi di garofano e liquirizia. Fresco e sfaccettato, accende la fantasia mentre ti attraversa i sensi.

Barbera d’Asti Superiore San Sebastiano 2018 Poggio Ridente

 Per approcciare la freschezza e la sapidità del vitigno astigiano, lui è un compagno di calice più comprensivo, addolcito da barrique di 2° passaggio che conservano un eco di vaniglia e pepe.

Barbera d’Asti 2021 Nicola Federico

I fiori viola secchi e la ciliegia sotto spirito gli danno una personalità non ignorabile, che ti accompagna fino alla fine del sorso rendendolo masticabile e austero.

Pochi ettari, vigne come giardini e tante espressioni di Barbera. Cocconato merita una visita per la passione di chi ci vive nel coniugare tradizione e voglia di farsi conoscere. Il titolo di Borgo tra i più belli d’Italia è indiscusso.

Barbara Amoroso Donatti

Appassionatissima di vino e soprattutto “liquidi con qualche grado in più”. Punto di riferimento del giornale per tutto quanto riguarda il mondo dei superalcolici.


LEGGI ANCHE