CI “vediamo” alla Cena al Buio di domenica 23 ottobre?2 min read

Ho accettato l’invito per una cena al buio. Lo so è una cosa pericolosa, ma non ho saputo resistere!

 

Ho una nuova amica, una donna giovane e carina e grazie a lei sto scoprendo un mondo nuovo, quale? Quello degli ipovedenti per usare il termine che ci fa sembrare la cosa meno traumatica, quello dei ciechi per capire esattamente come stanno le cose.

 

E’ nata ipovedente e a 25 anni è diventata completamente cieca, ma ogni volta che ci incontriamo scopro che spesso vede le cose meglio di me, di sicuro con maggiore serenità.

 

Mi ha invitata ad una cena al buio organizzata dall’Associazione Italiana Ciechi per sensibilizzare il pubblico e per raccogliere fondi per le varie attività dell’Associazione.

 

Quando mi ha detto che i camerieri sarebbero state persone cieche ho esultato perché ho pensato: “Ah meno male, allora vorrà dire che gli ospiti non sono al buio!”.

 

Pia illusione perché poi mi ha testualmente detto: “Voi siete in una sala totalmente buia per la cena e poi, naturalmente, se avete bisogno di andare al bagno vi accompagniamo noi” … ecco ora sì che sono più tranquilla!

 

Ho accettato di slancio per la curiosità e perché sono affascinata dalla sua capacità non di sopravvivere, ma di essere serena e fare una vita piena di attività nonostante il suo non trascurabile handicap.

 

Poi mi ha presa il panico: come trovo il tavolo, come faccio a usare le posate, come troverò la bottiglia d’acqua e quella del vino e altre “amenità” di questo genere.

 

E allora ecco l’invito: non lasciatemi sola, venite a darmi man forte. Ho capito che basta un po’ di coraggio e tanta autoironia. Vi aspetto!

 

A chi non ci sarà racconterò tutto su winesurf.

 

Ah dimenticavo! A titolo preventivo ho deciso per una tuta … nessun vestito merita quello che potrebbe accadergli

 

 

Cena al Buio,  c/o Circolo Auser Rinascita, Via della Resistenza 63, Abbadia di Montepulciano (SI)

 

per prenotazioni e informazioni 057746181- 3296429251-3493022571

Maddalena Mazzeschi

A 6 anni scopre di avere interesse per il vino scolando i bicchieri sul tavolo prima di lavarli. Gli anni al Consorzio del Nobile di Montepulciano le hanno dato le basi per comprendere come si fa a fare un vino buono ed uno cattivo. Nel 1991, intraprende la libera professione come esperto di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque successo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla memoria storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di lavoro. I maligni sono convinti che, nella migliore tradizione di molte affermate PR, sia tutto merito del marito! Per Winesurf si occupa anche della comunicazione affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è d’accordo domanda: “Ma hai idea di cosa voglia dire occuparsi dell’immagine di Carlo Macchi & Company?”. Come darle torto?


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