Chianti Lovers & Morellino….ma anche l’Altra Toscana!!!4 min read

Al ritorno da Montepulciano ancora due giornate di assaggi interessanti. Il primo giorno è il turno di Chianti Lovers e Rosso Morellino, il format creato dai rispettivi consorzi Vino Chianti e Morellino di Scansano: in cifre si tratta di circa duecento etichette in assaggio e di un centinaio di cantine presenti fisicamente. Un evento sia per la stampa che per il pubblico degli appassionati.

Vino Chianti DOCG

Vale la pena ricordare che il Consorzio Vino Chianti raccoglie, oltre alle cantine che producono un vino Chianti “generico”, un insieme di denominazioni a base Chianti che circondano la zona del Chianti Classico: Colli Aretini, Colline Senesi, Rufina, Montalbano, Colline Pisane, Colli Fiorentini e Montespertoli. Un caleidoscopio in cui non è facile trovare il bandolo della matassa ma dove è facile imbattersi in vini molto interessanti.

Partendo dal presupposto che ho ristretto la selezione di assaggio ai soli vini già imbottigliati, ho assaggiato dunque prevalentemente il Vino Chianti annata 2022. Ma anche in questa sezione la massiccia presenza di campioni da botte ha limitato molto l’assaggio che comunque è risultato soddisfacente, con vini relativamente eleganti anche in considerazione dell’annata che non ha fatto sconti dal punto di vista termico.

Maremma, terra del Morellino di Scansano.

Morellino di Scansano DOCG

In presentazione la difficilissima annata 2023: per tutto il periodo primaverile e inizio estate ha piovuto a dirotto e la lotta contro la peronospora è stata feroce ed in molti casi anche vana in tantissime zone Italiane.

Inoltre i 2023 sono ancora tutti in botte e dunque il giudizio rimane sospeso fino a successivi assaggi. L’attenzione si è spostata sulla riserva 2021 che comunque presentava solo 4 vini imbottigliati. L’impressione generale è comunque buona; si fa notare la decisa assenza di legni a cui ci eravamo abituati in passato.

In generale rimane il fatto che, anche se sia sparita la dizione “Anteprima” in Chianti Lovers & Rosso Morellino, la tendenza a fare assaggiare le annate ancora in botte rimane. Tutti gli appelli per poter provare vini più pronti fino ad oggi sono stati vani: speriamo in un prossimo futuro in cui si tenga conto di quest’esigenza e si possa scendere a compromessi per una migliore leggibilità dell’evoluzione di queste due zone.

Altra Toscana

L’ultimo giorno è targato “Anteprima L’Altra Toscana”: più partecipo e più mi piace! Con quest’ultimo evento vengono messi in assaggio un variopinto gruppo di denominazioni, alcune anche totalmente sconosciute che però testimoniano la vitalità del comparto enologico toscano e la voglia di visibilità anche delle zone cosiddette minori.

A costo di essere prolisso vale la pena citare tutti i consorzi associati all’Altra Toscana:

Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana.

Sono 18 denominazioni che insieme al Consorzio Vino Toscana IGT coprono più del 40% dell’imbottigliato regionale.

Per districarsi tra le varie zone, denominazioni e vini, l’assaggio è stato proposto per zone, per singole cantine, ma anche per temi quali: il Sangiovese, i vini bianchi, gli internazionali, gli altri autoctoni, i blend con Sangiovese. Più di trecentocinquanta vini in assaggio.

Se all’evento partecipassero anche le denominazioni di Lucca e di Bolgheri, alle Anteprime Toscane avremmo a disposizione il panorama quasi completo del comparto vinicolo regionale (zona di Montalcino e San Gimignano a parte).

L’unica vera pecca di questo evento ben organizzato è il tempo: un giorno non basta per riuscire a soddisfare la sete di toscanità e poter anche offrire un quadro esaustivo al lettore.

Quello che si può trarre comunque dal centinaio di assaggi fatti è un comparto in veloce crescita qualitativa con tante zone “minori” che stanno uscendo da un limbo qualitativo e propongono punte d’eccellenza sempre più importanti.

Panorama del Montecucco

Alla nostra collega Letizia Simeoni sono piaciuti particolarmente i vini del Montecucco e quindi le lascio la parola per inquadrare questa denominazione.

“Per il Montecucco quello che ha diversificato l’offerta d’assaggio è stata soprattutto la varietà delle annate presentate (dal 2016 al 2021). All’assaggio in generale vini con note floreali e fruttate. Un corpo pieno con tannino ben integrato e mai esuberante, di vivace freschezza, bella sapidità e un’ impronta minerale molto marcata ne fanno presagire la possibilità di un lungo affinamento. Proprio per la caratteristica di longevità dei vini Montecucco i vignaioli hanno la possibilità di scegliere il momento migliore per la messa in vendita. Almeno spero sia questo il motivo di un’ entrata in commercio così ritardata per alcuni produttori e non, come si potrebbe temere,  una difficile commercializzazione”

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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