Brunello di Montalcino Riserva 2012: un vino da godere, nonostante il prezzo2 min read

Mai dire mai! Chi ci segue conosce le nostre…  riserve verso Il Brunello Riserva e se ci  aggiungiamo anche una vendemmia molto calda come la 2012 il risultato degli assaggi sembrava scontato.

Invece facciamo pubblica ammenda e dichiariamo che pochissime altre volte questa tipologia ci ha così convinto.

Il motivo principale che ci faceva arricciare il naso è noto: in diversi casi ci trovavamo di fronte solo a Brunello con un anno di più ed un po’ di freschezza in meno. A questo andava aggiunto anche un prezzo come minimo raddoppiato ma soprattutto una sensazione generale  di una categoria oramai figlia di una escalation commerciale che, specie all’estero, vedeva la Riserva come il vino top per antonomasia ed era pronto a pagarlo di conseguenza. A Montalcino non si facevano certo pregare ed ecco così la nascita di tanti “Brunello con un anno in più”.

Riguardo alla vendemmia 2012 riportiamo “pari pari” quanto detto circa un anno fa

Come è stato detto da più parti non siamo certo di fronte ad una grande vendemmia ma oramai a Montalcino i produttori sembrano aver preso le misure alle annate calde utilizzando una mano più leggera nelle estrazioni e presentando vini equilibrati e di buona struttura. I nasi non sono certo i più complessi possibili ma non sono maturi come la vendemmia faceva presumere. In generale pare che si siano prese le misure anche ai legni, perché ben pochi vini sono sommersi da note tostate. Le strutture non sono certo esagerate ma i tannini sono dolci ed in generale equilibrati con una interessante freschezza. Quindi vini non certo da scordarsi in cantina ma da poter bere con tranquillità sin da subito e magari da conservare per almeno 5-8 anni.”

Passando dall’annata alla riserva, non solo confermiamo quanto detto lo scorso anno, ma aggiungiamo che la complessità aromatica è per fortuna molto più accentuata e la sensazione generale di “pienezza nell’equilibrio” si tocca con mano.

Siamo quindi di fronte a dei Brunello Roserva che magari non dureranno in eterno ma che sono bevibili e godibili sin da adesso:  naturalmente quei 5-8 di possibilità evolutiva  dell’annata vanno portati come minimo a 10-12.

Finalmente (almeno in moltissimi casi, non sempre) i Brunello Riserva 2012 meritano il prezzo non certo basso a cui vengono proposti e ci fanno pensare con meno paure al futuro anche immediato, che tra due anni proporrà una serie di vendemmie come le 2015, 2016 e 2017 non certo calde come la 2012 ma sicuramente piuttosto “hot”.

 

Per chi volesse farsi un quadro completo degli assaggi di quest’anno ecco i link alle degustazioni di:

Brunello di Monltalcino 2013

Brunello di Montalcino 2013 Selezione e Single Vineyard

Rosso di Montalcino 2016

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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