Bottiglie leggere: c’è movimento e reale interesse al cambiamento2 min read

Riportiamo con piacere questa notizia che viene dall’Inghilterra e che è perfettamente in linea con la nostra quasi ventennale lotta per le bottiglie leggere.

La Sustainable Wine Roundtable ,un’associazione che punta alla sostenibilità globale del vino e che opera in vari settori (Sustainable Wine Roundtable (SWR) is a unique coalition – the only global, independent roundtable to include the whole value chain- così recita la loro home- https://swroundtable.org/ ) il giorno 10 ottobre lancerà il “Bottle Weight Accord”, cioè un accordo tra importanti pertners del mondo del vino per ridurre il peso delle bottiglie del vino.

In particolare questa iniziativa è nata da uno studio cofinanziato da SWR Alko (Finlandia), Lidl GB (Regno Unito), Systembolaget (Svezia), The Wine Society (Regno Unito) e Whole Foods Market (USA). Il “Bottle Weight Accord”  si concentra sulla leggerezza delle bottiglie di vino fermo da 750 ml con l’obiettivo iniziale di ridurre l’attuale peso medio delle bottiglie tra i suoi membri rivenditori da 550 g a 420 g entro la fine del 2026.

Quindi i produttori  di vino che collaborano con questi marchi dovranno, se ancora non l’hanno fatto, adottare bottiglie più leggere, ma la cosa più importante è il messaggio che filtra da queste righe e cioè che importanti associazioni del mondo del vino stanno puntando in maniera chiara verso la drastica riduzione del peso delle bottiglie, ormai non più sostenibile, sia dal punto di vista pratico che,  soprattutto, etico.

Chi volesse partecipare al  webinar gratuito del 10 ottobre può farlo andando a questa pagina:  SWR Bottle Weight Accord – Official Launch • Sustainable Wine

Per ulteriori informazioni:

www.sustainablewine.co.uk

www.swroundtable.org

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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