Beppe Colla, un altro grande del vino albese se n’è andato. Il ricordo di Giancarlo Montaldo2 min read

Ho avuto la fortuna e il privielgio di incontrare solo 3-4 volte Beppe Colla e per questo non mi sono sentito di scrivere un suo ricordo, magari facendo finta di conoscerlo bene. Mi sembrava di mancare di rispetto all’uomo e soprattutto alla famiglia. Per questo ho chiesto a Giancarlo Montaldo, che sicuramente lo ha conosciuto mille volte più di me, di poter utilizzare il suo articolo pubblicato sulla Gazzetta d’Alba.

Lo ringrazio di cuore e ringrazio la Gazzetta d’Alba (C.M.)

Beppe Colla con la figlia Federica (a sinistra) e maria Teresa Mascarello.

Dopo Gigi Rosso, Beppe Colla, altro storico protagonista del settore vitivinicolo albese, se n’è andato all’età di 88 anni, molto vicino alle 70 vendemmie (che avrebbe celebrato con l’annata appena iniziata).

Il vino era il suo mondo. Veniva infatti da una famiglia che aveva legato alla vite e al vino anche nel passato fortune e progetti. Anche se aveva lavorato a fondo con e per il Barbaresco e il Barolo, il suo cuore batteva in particolare per il Moscato. Era l’uva e il vino delle sue origini e li portava sempre nel cuore, oltre che nella mente e nei pensieri.

Era un uomo tutto d’un pezzo, idee chiare, scrupoloso, non conosceva le mezze misure. Era rigoroso prima di tutto con sé e poi con gli altri. Così è stato nella vita di tutti i giorni, nella sua professione e anche quando ha ricoperto ruoli istituzionali, come quella presidenza del Consorzio del Barolo e del Barbaresco, che era coincisa proprio con quello scandalo del metanolo che lui sentiva come un tradimento, per sé, per la sua terra e per la storia di questo mondo speciale.

Al vino ha dedicato la vita, prima come responsabile della Casa Vinicola Bonardi, la grande firma del vino albese degli anni Quaranta e Cinquanta, poi come contitolare della Prunotto e, infine, come anima di Poderi Colla, costruita con il fratello Tino e la figlia Federica per dare continuità alle ambizioni e alle opere di famiglia.

Gli ultimi anni sono stati difficili, per via di quei problemi alla vista che non gli consentivano di essere autonomo come avrebbe voluto. Ma – nonostante tutto – la sua presenza a Cascina Drago, la sede di Poderi Colla, era una costante che rendeva orgoglioso lui e felice tutta la famiglia.

Giovedì 17 gennaio 2019, alle ore 14,30 la gente del vino e non solo gli dedicherà un saluto speciale con tutta la riconoscenza che ha meritato con la messa che sarà celebrata nella Parrocchia di Cristo Re ad Alba.

Giancarlo Montaldo

Redazione

La squadra direbbe Groucho Marx che è composta da “Persone che non vorrebbero far parte di un club che accetti tipi come loro”. In altre parole: giornalisti, esperti ed appassionati perfetti per fare un lavoro serio ma non serioso. Altri si aggiungeranno a breve, specialmente dall’estero, con l’obbiettivo di creare un gruppo su cui “Non tramonti mai il sole”.


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