Dopo i Barbaresco ecco la prima giornata IGP dedicata ai Barolo (2013 e 2012)1 min read

Secondo giorno in Langa per I Giovani Promettenti più il solito “infiltrato” Pasquale Porcelli, con la presenza straordinaria di Marina Betto, che sostituisce Luciano Pignataro, assente giustificato.

Bene, oggi abbiamo degustato 46 Barolo 2013 e 10 Barolo 2012, ma ci aspettano altre due mattinate per avere un quadro completo della situazione. Intanto possiamo dire sull’annata più giovane che abbiamo trovato delle espressioni non sempre convincenti sul piano olfattivo, in un buon numero di casi abbiamo riscontrato profumi già piuttosto maturi, mentre al palato i tannini apparivano un po’ verdi, non proprio di grana finissima. Nel complesso però la 2013 si è rivelata un’annata qualitativamente interessante, tant’è che sui primi 46 campioni abbiamo selezionato ben 8 Barolo più che meritevoli.

Per quanto riguarda l’annata 2012, composta per ora di soli 10 vini, ci è sembrato che il livello sia davvero molto buono: equilibrio, complessità e finezza, in particolare nei 3 campioni che abbiamo selezionato. Dato che il Macchi, nell’articolo di ieri sui Barbaresco non lo ha specificato, ci tengo a precisare che i vini vengono degustati rigorosamente alla cieca.

Ecco i Barolo della prima giornata da noi preferiti:

Barolo Ornato 2013 – Palladino

Barolo San Giovanni 2013 – Gianfranco Alessandria

Barolo Perno 2013 – Cascina del Monastero

Barolo 2013 – Rocche Costamagna

Barolo Rocche dell’Annunziata 2013 – Rocche Costamagna

Barolo Gabutti 2013 – Sordo

Barolo Vigna Castellero 2013 – Francesco Borgogno

Barolo Cannubi 2013 – Fratelli Serio & Battista Borgogno

Barolo Cannubi 2012 – Borgogno

Barolo Liste 2012 – Borgogno

Barolo Bussia Vigna Campo dei Buoi 2012 – Costa di Bussia

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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