Avanti tutta! Retromarcia inserita7 min read

Verticale completa del Chianti Classico Retromarcia di Monte Bernardi.

Retromarcia = tornare indietro, alla tradizione, alla valorizzazione delle peculiarità del Chianti Classico, evitare tecniche riproducibili e standardizzate.

La cosa particolare di Monte Bernardi è che il ruolo di custode della tradizione, di alfiere del territorio panzanese dove di trova la sua azienda, non  è interpretato da un toscano di -esima generazione, ma da un giovane cosmopolita, curioso e innamorato della sua terra adottiva: Michael Schmelzer.  Se vi capita andate a trovarlo, è una vera miniera di informazioni, racconti e aneddoti.

Retromarcia è il manifesto dello Schmelzer-pensiero. Non è il suo vino più importante ma è sicuramente quello che meglio lo rappresenta. Ho colto al volo l’opportunità di una verticale completa di questa etichetta che mi ha conquistato fin dalla sua prima uscita. Le scorte di vecchie annate conservate in azienda sono praticamente inesistenti e rendono questa degustazione ancor più unica e irripetibile.

Inizialmente prodotto da uve acquistate, in attesa che la vigna, piantata nel 2006, crescesse, dal 2010 è realizzato solo con uve proprie: sangiovese 100% vinificate in vasche di acciaio e cemento. Successivo affinamento per 18 mesi in botte, barrique e tonneaux di vari passaggi.

2020

Giovane e pimpante, di sicuro impatto e vitalità fruttata: piccoli frutti rossi succosi e intenso floreale. Saporito e intenso, bell’allungo con grip tannico e acidità in rilievo. Di grande piacevolezza e giovialità, riempie il centro bocca con decisione e si snoda in progressione con una bella durata finale lievemente astringente. Nei minuti emergono lievi tracce di brett, pellame e acqua di anguria che danno qualcosina in complessità ma parecchio tolgono allo slancio del vino. Molto dinamico ma imprevedibile e ancora senza una chiara direzione.

2019

Da magnum: più cupo e scuro del 2020, possiede maggiore concentrazione. Sorso serrato sulla forza fruttata e una trama tannica fitta e presente. Ciliegie e succo di lampone, lieve nota speziata ma mai dolce. Peso medio in volume gustativo e progressione. Finale con traccia asciugante del tannino condita dalla succosità del frutto e del calore. Accenni di torrefazione, noce moscata, pepe nero e chiodi di garofano. Pieno e compresso.

2018

Da magnum: colore rubino vitale e trasparente. Al frutto lieve ed elegante di piccoli frutti rossi, ciliegia e susina, si affiancano note delicate di arancia sanguinella e foglia di the, geranio. Polveroso, quasi sassoso/terroso. Buon tannino che graffia e tira sulle gengive, mancando al vino un po’ di energia e pienezza di frutto per bilanciarlo. Cede a centro bocca, si crea un vuoto, un gap presto tamponato da struttura e calore. Manca di sostanza e ricchezza di frutto, finale dominato da tannino e calore alcolico.

2017

Bomba di intensità ed espressività fruttata, ciliegia e ribes rosso, fragole mature, foglia di the, arancia sanguinella, violetta macerata e bouquet di fiori, Das e argilla. Rotondo e piacevole, tannino levigato ed integrato nonostante la fittezza importante. Pieno e intenso al sorso, acidità a rincorrere la generosa struttura. Amichevole e socievole, già pronto, vino a maturità accelerata dal calore dell’annata. Nel tempo il frutto vira al nero, accompagnato da sottobosco e foglie bagnate.

2016

Da magnum: carattere ed espressività, energia rilasciata completamente, senza freno a mano. Compressione fruttata e ricchezza materica. Pieno e succoso senza perdere eleganza e slancio. Ingresso nobile e fruttato, centro bocca saldo e saporito, allungo notevole supportato dal frutto. Ctonio, terroso, legato alla terra e alla sua forza atavica. Arancia sanguinella, ciliegia matura e fragola, bitter, pepe nero e spezie esotiche non dolci. Completo e con lunga prospettiva di longevità.

2015

Da magnum: rubino più intenso del solito. Coulis di fragola, amarena, prugna. La maturità inizia a sentirsi già al naso. Sanguigno e metallico, the e foglie bagnate, corteccia e china, zenzero, sanguinella e pepe. Complessità interessante. Pieno e rotondo, dal tannino levigato, forza alcolica e potenza. Un pochino statico, il peso dato dalla ricchezza dell’annata lo frena. Si sente il calore su un finale di buona lunghezza. Completo ma dalla longevità che presumo sarà minore rispetto ad altre annate più leggere.

2014

Da magnum: inizialmente chiuso e reticente, ridotto su note animali. Dopo arriva il frutto slanciato e acidulo, ribes rosso e lampone, sanguigno e roccioso. Sorso leggero con qualche ricordo verde, vegetale. Spigoloso su alta acidità e tannino che si impunta e scalcia. Approccio facile e piacevole ma senza profondità e allungo, manca di dinamicità. Nervoso e angolare, terroso e teso. Beva snella, ha poco peso a centro bocca ma dura a lungo puntando sul carattere spigoloso. Da appassionati, prototipo del vino in sottrazione. 88

2013

vitalissimo nel suo rubino luminoso. Bouquet complesso su maturità di frutto rosso, arancia, the e sottobosco. Ingresso molto piacevole nella rincorsa tra acidità e frutto, peso non eccessivo. Tannino serrato che morde la gengiva e probabilmente resterà così anche in futuro. Discreta progressione ma senza il pieno supporto di frutto e densità. Persistenza incompleta, restano nel finale solo i tannini e la componente alcolica. Buono ma incompiuto.

2012

Da magnum: colore spento ed evoluto, iniziano a sentirsi l’ossidazione e l’età. Il frutto rosso è macerato, così come il floreale. Sottobosco e terroso, spezie scure, noce moscata e un sentore strano che ricorda il brodo e le verdure lesse. Sorso maturo, l’equilibrio poggia sulla morbidezza, il tannino ha perso grip e l’acidità non è sostenuta dal resto. L’apice è passato ma mantiene comunque una piacevolezza dovuta alla evoluzione compiuta. Non ha molto altro da dare. Sicuramente una bottiglia meno fortunata rispetto anche alle annate più vecchie stappate durante la verticale. 84

2011

Ppiù vitale e reattivo del 2012. Il frutto reagisce all’aria in modo piacevole e presente, frutti rossi maturi, tabacco, the, anice stellato, pot-pourri di fiori secchi e pepe. Bella complessità. Completo, porta bene la sua età e non dimostra stanchezza, tiene bene sia di acidità che di tannino, ben bilanciati da frutto e presenza gustativa. Lavora bene in progressione, pur senza slanci di genio riesce a dare un sorso completo e appagante.

2010

Pprima annata integralmente prodotta e imbottigliata con uve Sangiovese 100%. Più si va indietro nel tempo, più il colore si scurisce pur restando sempre vivo e luminoso. La terziarizzazione degli aromi si sente e ben affianca il frutto maturo macerato.  Riduzione iniziale, polveroso, anice stellato, sottobosco, china e corteccia. Accenni di frutta disidratata. L’evoluzione si percepisce chiaramente ma non lascia spazio a ossidazione o fiacchezza. Buona trama tannica, integrata e salda, con acidità vispa e sempre presente. Equilibrio ed eleganza, voglia di vita e di continuare a stupire, succoso e dalla lunga permanenza in bocca. Gran bel vino!

Michael Schmelzer e Pietro Palma

2009

Prima annata con tappo DIAM. Evoluto, inizialmente al timbro dell’età si affianca una forte acidità volatile. Resiste a colpi di tenacia e di carattere. Frutta sotto spirito e sottobosco, corteccia, scorza di arancia, china, torrefazione. Col tempo si schiarisce e il contatto con l’aria si porta via la volatile e le velature dell’età. Calore, tannino polveroso e integrato, discreta morbidezza senza essere piatto. Centro bocca che flette ma con un piacevole ritorno in persistenza. Bel succo, completezza e pienezza gustativa. Nel calice cambia molto e sempre in meglio. 92

2008

Colore vivacissimo, nessun segno di età o evoluzione eccessiva. Idem per il naso, c’è la complessità del tempo ma senza stanchezza ossidativa. Annata fredda e scarna, vino vitale e snello, nervoso quanto basta per restare piacevole, delicato con stile. Bel sorso, ancora fresco ed elegante. Lontano dalla pienezza strutturale, dimostra carattere agrumato, persistenza e grinta da vendere. Annata magra ma assolutamente non debole.

2007

Intenso in tutto. Gran carattere, sassoso, collegato alla terra. Ricco ed espressivo, fiori a profusione, frutto rosso succoso e maturo. Completo ed elegante, compendio di stratificazione, complessità e piacevolezza. Tutto è incastrato nel modo giusto, acidità fusa con tannini rotondi ed raffinati, polpa e succosità fruttata. Approccio apparentemente diretto e semplice, ma, cercando attentamente, possiede molteplici livelli di complessità e di dettaglio. Mi piace parecchio.

2006

Rubino pieno, mantiene vivacità e luminosità. Compiuto e in equilibrio. Difficile isolare tanti singoli profumi, è il quadro d’insieme che funziona e regala soddisfazioni. Il frutto vira quasi al nero, scuro e denso. Pecca un po’ di dinamicità, è statico nella sua espressione ma compensa con pienezza di frutto e una certa scontrosità di carattere che lo protegge dal tempo e dall’opera dannosa dell’ossidazione. Bell’ingresso che cede e inciampa a centro bocca per recuperare con una bella persistenza.

Piccola nota a margine: il Retromarcia aveva e ha un rapporto qualità/prezzo favorevolissimo, per poco più di 15 euro è difficile bere cosi bene. Per non essere un vino destinato e pensato per lunghi invecchiamenti direi che se la cava egregiamente anche se conservato per qualche annetto in cantina.

Degustazione svoltasi a Prato il 2 maggio 2022 in compagnia del produttore, con bottiglie e magnum provenienti direttamente dalla cantina di Monte Bernardi.

Pietro Palma
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