Si ricomincia….le anteprime toscane si sono declinate e per noi la partenza è stata a San Gimignano.
Prima di tutto mi piace sottolineare un fatto ormai acquisito: nei primi anni dell’anteprima della Vernaccia di San Gimignano, il Consorzio aveva escogitato un abile stratagemma per solleticare la curiosità dei giornalisti al fine di indurli a visitare anche questo territorio: durante la giornata di assaggio era possibile partecipare ad una degustazione guidata che confrontava la Vernaccia con un vino bianco estero. Un piacevole approfondimento che nel giro di breve tempo è diventata prima una consuetudine e poi una tradizione.
E così, se un tempo i giornalisti andavano a san Gimignano per partecipare alla degustazione guidata e poi per assaggiare anche la Vernaccia, oggi finalmente le posizioni si sono ribaltate: si va a San Gimignano perché c’è la Vernaccia e poi si fa anche la degustazione dedicata alla zona estera! Differenza non da poco a testimonianza dei passi da gigante che la denominazione ha fatto sulla strada della qualità.
L’annata
In assaggio l’annata 2013: annata difficile e difficile anche da interpretare. La maggior parte dei produttori parla di un’annata che ha creato diversi problemi , con molti stop durante il ciclo vegetativo: il freddo e la pioggia primaverile, un’estate fresca e mai torrida, acquazzoni durante la vendemmia hanno creato una situazione generalmente non positiva.
Per contro alcuni hanno azzeccato l’annata perfetta e sono stati premiati da alcune scelte e esposizioni adatte all’andamento stagionale. Dunque un andamento (manco a dirlo…) a macchia di leopardo.
L’Assaggio
In via generale abbiamo notato molti vini con profumi non coerenti con il corpo…nasi fruttati e grassi e corpi un po’ magri e virati verso l’acidità.
Sicuramente per le migliori bottiglie un’annata longeva che comincerà a dare il meglio di se tra un paio d’anni.
In generale quasi tutti vini puliti con facile lettura dell’annata . I difetti hanno lasciato il campo alle diverse caratteristiche delle vigne e dei produttori. La reattività del produttore nei confronti delle annate sempre più bizzarre si sta consolidando permettendo così una migliore qualità dei vini stessi.
Purtroppo abbiamo potuto assaggiare solo circa il 50% dei vini poiché il restante erano campioni da botte: anche in questo territorio il nome “anteprima” comincia a stare un po’ stretto all’evento. La quadratura del cerchio non si è ancora trovata e probabilmente non si troverà mai; certo è che se questo evento si facesse a primavera inoltrata i vini si potrebbero leggere certamente meglio e la denominazione ne uscirebbe sicuramente premiata.
Da tempo si è capito che siamo di fronte ad un rosso vestito da bianco che ha bisogno di molto più tempo per distendersi in tutta la sua complessità. Il pensiero utopistico di chi assaggia sarebbe di poter assaggiare la Vernaccia di San Gimignano con almeno un anno di bottiglia, convinto di poter raccontare e descrivere molti vini con stoffa e qualità.