Anteprima Nobile di Montepulciano: urge tipologia2 min read

Ventesima edizione!!! Un bel traguardo per il piccolo territorio del Nobile, che vede anche segnare il record di partecipazione delle cantine con ben 41 partecipanti. Un segno importante per l’unità di un territorio e voglio pensare che in tempi di crisi le cantine cercano nell’associazione un modo per poter sfruttare le sinergie comunicative offerte.

 

Salutiamo inoltre con grande piacere il progetto “Zero CO2” per azzerare le emissioni di anidride carbonica derivanti dal ciclo di produzione del  Vino Nobile.

 

L’anteprima di quest’anno ha messo in scena l’annata 2011 di Nobile e quella 2010 di Riserva. I campioni assaggiati sono stati circa la metà di quelli presentati perché il resto, ancora in vasca, non è certo degustabile per farsi un’ idea seria sull’annata. Guardando i risultati degli assaggi  mi sembra di vedere una scala numerica  con vini “appollaiati” lungo tutta la sua estensione (escludendo i voti molto alti e molto bassi…) .  In positivo per quanto riguarda un’annata ferocemente calda come  il 2011 c’è da dire che è stata gestita particolarmente bene dalle cantine. Poche marmellate e poche concentrazioni.

 

Però se dovessi descrivere il Nobile di Montepulciano ( 2011 o in generale) avrei davvero molti problemi: la possibilità da disciplinare di aggiungere tanta uva internazionale (fino al 30%) rende difficilissimo descrivere un vino che può avere una forbice organolettica molto ampia; inoltre l’uso di tecniche di cantina assai varie ed eterogenee, senza un’univocità di stile, rende ancor più difficile la descrizione della tipologia.

Si va dalle botti grandissime alle barrique piccolissime per un ventaglio ampio di interpretazioni. La sensazione che la zona sia ancora alla ricerca di una sua identità è molto radicata e diffusa tra gli addetti ai lavori, l’auspicio è che finalmente si ponga mano al disciplinare per compiere una vigorosa mutazione di indirizzo ed arrivare davvero ad avere nel Nobile quell’anello mancante tra Chianti Classico e Brunello che ancora risulta assente.

 

A proposito di assenti: la sera prima dell’Anteprima si è svolta la premiazione relativa sia al Premio Gambelli che al premio Kyle Phillips, quest’ultimo alla prima edizione in ricordo del carissimo amico giornalista scomparso da pochi mesi. E’ stato un momento toccante e particolare, specialmente per chi li ha conosciuti ed apprezzati entrambi.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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