L’etichetta è scomparsa dal commercio insieme al suo autore, il mitico patriarca Haridimos. È stata sostituita da altre eccellenze della famiglia Hatzidakis, tuttavia questo 2014 mi è sembrato un monumento all’assyrtiko dell’isola.
Colpisce subito per grande opulenza, spessore tattile e calore alcolico; eppure il sorso risulta facile, fluido per tono acido e marca salina.

Emerge poi un tratto più asciutto e pepato, che va a sostenere il lungo finale: una caratteristica che lascia immaginare abbinamenti anche avventurosi.
Perchè poi anche il lato aromatico a questi si presta, giustamente austero fra la terra, gli agrumi canditi e la frutta a guscio. Perfino la vista appare coerente, un oro antico leggermente opaco che da l’idea di densità e ricchezza.
