Whisky: il lato aristocratico.5 min read

Martedì 2 Maggio si è tenuta a Roma, all’ Hotel Parco dei Principi, una degustazione di whisky invecchiati particolarmente rari.

L’evento è stato organizzato dalla Fazi Battaglia, che da qualche anno ha sviluppato una distribuzione di vini e liquori di alto livello, provenenti da vari paesi del mondo.

Questo assaggio in particolare si è tenuto per conto della famosa distilleria giapponese Suntory che è anche proprietaria di alcune tra le più blasonate distillerie scozzesi: Bowmore, e Auchentoschan.

Prima di passare alla degustazione vera e propria vale la pena di spendere brevemente due parole su queste distillerie:

Suntory:

Oggi l’azienda è una multinazionale che estende le sue attività dal mondo del food & beverage, alla farmaceutica, alla stampa e alla ristorazione, ma le sue origini risalgono addirittura al 1899.

A quell’epoca  il fondatore, Shinjiro Torii (armato di una forte dose di follia) comincio a produrre vini (!!!) in Giappone. Nel 1923, alla periferia di Kyoto nacque la prima distilleria, la Yamazaki, che fu anche la prima a produrre whisky, secondo il metodo scozzese, al di fuori dalla Scozia.

Attualmente il Whisky Suntory Yamazaki è il più famoso in Giappone ed apprezzato dai conoscitori di tutto il mondo.

Bowmore (www.bowmore.co.uk)

E’ stata la prima distilleria dell’isola di Islay (nelle Ebridi) ad essere legalizzata. nel 1779: è una delle più vecchie di tutta la Scozia.

Gode di un microclima molto particolare dovuto ad un lembo di corrente del golfo che favorisce la costanza di temperatura per tutto l’anno. Questo contribuisce a rendere la maturazione del luppolo perfetta per la distillazione. L’acqua usata per la produzione proviene dal fiume Laggan, che raccoglie le acque impregnate dei profumi di torba attraverso la quale è percolata per circa 2000 anni. La stessa torba è usata nella combustione degli alambicchi e nell’essiccazione del malto. Il legno usato per l’invecchiamento è in parte americano e in parte spagnolo, il primo cede note di vaniglia e fiori, il secondo è quello dove ha invecchiato lo sherry e cede note di miele e di caramello.

 

Auchentoschan

Fondata nel 1823 nella contea di Dumbarton, rimane una delle ultime distillerie ancora in attività nelle Lowland.

Alcune particolarità la rendono unica nel suo genere: innanzitutto la sua posizione, al confine con le Highland, le permette di usare un malto prodotto nelle Lowland e l’acqua  di una fonte proveniente dalle Highland. Ma l’elemento che più la distingue è il suo processo di distillazione che avviene per tre volte anzi che 2, come solitamente accade in tutte le altre distillerie. Questi fattori permettono di ottenere un whisky di stile inconfondibile dagli aromi delicati e dal palato leggero ed affumicato.

 

La degustazione

I prodotti in assaggio provenivano tutti da rarissime e limitate edizioni, alcuni ancora in commercio, altri ormai scomparsi. A guidare la degustazione, ed a rispondere ad ogni tipo di domanda, è stato il Master Blender Lain G. McCallum, uno dei migliori blender scozzesi, sicuramente uno dei più giovani. A lui è affidato il compito di proporre bottiglie di whisky in commercio che siano sempre uguali nel loro stile. Pare facile ma non lo è, perchè parte sempre da basi differenti ed a forza di dosaggi arriva al “solito”prodotto finito. Egli decide anche quali barili saranno destinati a particolari riserve e invecchiamenti. Sue creazioni sono alcuni degli whisky in degustazione.

Di seguito gli assaggi di questa memorabile degustazione:

Auchentoschan Single Malt Limited Edition 1973 – Cask Strenght – 55°
Dei 600 litri iniziali se ne sono ottenuti alla fine solo 200; ottenuto da un singolo barile di sherry.
Al naso note di miele e cera d’api, avvolgente e morbido con finale di frutta secca e datteri.
Morbido il palato con finale delicatamente salato.
Auchentoschan 17 years old – 57°
Profumi floreali decisi, quasi aggressivi, sicuramente potenti con evoluzioni di sottobosco e foglie di castagno.
Palato molto armonico ed estremamente rotondo e morbido.
E’ stato definito da McCallum un whisky “estivo” se opportunamente tagliato con acqua scozzese.
Bowmore Single Malt 1957 – 40° Limited Edition
Abbiamo assaggiato la bottiglia n° 734 delle 861 prodotte; da notare il grado alcolico: sotto i 40° non sarebbe stato possibile denominarlo Whisky, da qui la bravura del blender che è riuscito “appena in tempo” ad imbottigliarlo ai limiti del suo grado (tutta la sua forza iniziale è letteralmente volata via assieme all’80% del volume iniziale).
Un naso delicato si apre lentamente rivelando note minerali e affumicate, prosegue poi con note di frutta tropicale tra la papaia e il mango, in sottofondo una nota salmastra di alga.
Il palato è fantastico: morbido e complesso, lunghissimo e con continue variazioni dal rabarbaro alla liquirizia ed una vena affumicata costante che rimane sempre in sottofondo. Persistenza infinita senza alcuna nota aggressiva, anzi, setosa.
Bowmore Single Malt 16 years old 55° Limited Edition – 1989

Affinato in botti di rovere americano, la scelta è in contro tendenza in quanto per whisky a grado pieno di solito si usano botti spagnole da sherry poiché riescono a contrastare meglio la potenza dell’alcool.

Colore dorato chiaro e luminoso. Naso pieno di vaniglia e note affumicate, come un classico Islay deve essere. Palato esplosivo, deciso e dolce con note catramose e affumicate molto lunghe (da bersi meglio tagliato con acqua al 50%).

Bowmore Single Malt 25 Years Old 43°

Colore ambrato molto luminoso. Note di alga e minerali sono le prime percezioni, si prosegue poi con miele e uvetta sotto spirito per finire con tabacco. Il palato è in equilibrio tra la dolcezza data dai legni e l’aggressività dell’alcool. Finale netto di liquirizia. Concentrato e lungo.

Suntory Single Malt Yamazaky 18 Years Old – 43°

Considerato in assoluto il miglior whisky giapponese, viene affinato in 3 tipi di rovere diversi, di cui uno nazionale.

Il naso è delicato con note di cedro e caramella mou; il palato è morbido ed elegante.

La filosofia dell’azienda e quella di fornire whisky invecchiati che sembrano molto più vecchi del dichiarato. In effetti un assaggio insolito, uno stile e una eleganza indiscussa, è stato il prodotto più morbido della batteria, sicuramente il meno graffiante ma il più suadente. La filosofia di produzione è sicuramente percettibile ed è stato certamente uno dei prodotti più apprezzati

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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