Verticale da Dei, ovvero del Nobile e della musica4 min read

Parto di buon ora in un martedì di fine marzo per raggiungere Montepulciano. La giornata è bellissima e la destinazione è la cantina di Caterina Dei, dove sono stata invitata ad una degustazione composta da ben  tre verticali.

Prima  delle verticali un po’ di storia: fu il  nonno Alibrando ad acquistare nel 1964 i primi ettari di terreno di quella che diventerà la tenuta Dei, e fu lo stesso nonno a piantare il primo vigneto, che oggi produce il Vino Nobile di Montepulciano Riserva Bossona considerato fiore all’occhiello dell’azienda.
Negli anni ’70 viene acquistata la proprietà Martiena, con villa padronale ristrutturata negli anni ’30 dall’architetto Piacentini, che diventerà la residenza estiva della famiglia Dei.

Inizialmente le uve vengono vendute  e solo nel 1985, data l’eccezionale vendemmia sia per quantità che per qualità, il nonno decide  di provare a produrre in proprio, senza l’aiuto di alcun tecnico, affittando un’antica cantina nel centro storico di Montepulciano.

 I risultati sono buoni,  tanto che qualche anno dopo il padre di Caterina, l’ingegnere Glauco Dei, decide di costruire una cantina funzionale e modernamente attrezzata proprio nel cuore dei vigneti, per iniziare a produrre in maniera professionale e completamente autonoma il proprio vino.

 

Caterina, fino ad allora impegnata in studi musicali e teatrali, decide di dedicarsi completamente alle vigne ed all’azienda, pur mantenendo l’amore per la musica e l’arte in generale, che considera molto legate al mondo del vino.  Le arti, come il vino, “inebriano i sensi e scatenano emozioni” ed è per unire la musica ed il teatro al vino che Caterina decide di far costruire un piccolo teatro all’aperto, proprio adiacente alla cantina, dove organizza eventi nei quali le sue passioni si fondono.

 

Ma basta storia! Scendiamo attraverso una suggestiva discesa a chiocciola in cantina e arriviamo nella sala degustazioni  dove ci aspettavano i vini delle tre verticali, guidate  dal giovane enologo  Jacopo Felici.

Iniziamo dal Vino Nobile di Montepulciano, 90% sangiovese e 10% canaiolo, 18 mesi di botte grande da 50 e 30 hl e 6 mesi di bottiglia, delle annate 2010, 2008, 2005, 2004, 2002, 2000. Qui ho trovato un giovane 2010 pronto, con ottimi profumi tipici, un bell’ingresso in bocca, equilibrato,  morbido, avvolgente e persistente con un legno ben dosato… unico dubbio sull’eccessiva prontezza.

Spettacolare invece il 2000 con profumi terziari di tabacco e vaniglia, che ritrovi in bocca con una delicatezza ed un’ eleganza che invita alla beva.

Passiamo alla verticale di Vino Nobile di Montepulciano Riserva Bossona , sangiovese in purezza, da una sola vigna, 36 mesi di legno in tonneaux di varie misure (5-7.5-10 hl) e 12 mesi in bottiglia, delle annate 2011, 2008, 2007, 2001, 1999, 1996.

Qui mi ha entusiasmato il 2001 con un bouquet tipico al naso, accompagnato una bocca bellissima, ampia, equilibrata, morbida, sicuramente figlio di quella che è stata un’ottima annata per il sangiovese.

Terminiamo con  la verticale di Sancta Catharina, uvaggio di sangiovese, cabernet sauvignon, syrah (sostituito dal merlot nel 2010) e petit verdot, 12 mesi di barrique, 50% in legni nuovi e 50% in legni di secondo e terzo passaggio e 12 mesi in bottiglia.

In questa verticale avevamo le annate 2010, 2006, 2004 e 2003 ed il Sancta Catharina Vintages  dall’unione delle due vendemmie 2011 e 2012, che all’inizio aveva un legno invasivo al naso ed un po’ di astringenza legnosa in bocca  mentre ossigenandosi perdeva  il legno al naso ed acquistava equilibrio in bocca.

Tra gli altri ho  trovato il 2010 con un bel naso ma un po’ troppo rotondo e piacione ed il 2006 un po’ squilibrato malgrado il bel naso e la bocca fresca per la buona acidità, quindi sicuramente da riassaggiare.

 

Parafrasando Benigni “Finito i’ curturale inizia i’ ricreativo” , così ci spostiamo  nella sala al piano superiore dove un meraviglioso buffet ci attende, accompagnato dalla musica del maestro Roberto Magnanensi ,che dopo pranzo ha fatto da spalla alle esibizioni canore di Caterina, ignobilmente rovinate dai rustici gorgheggi di noi ospiti, che abbiamo cantato male e ballato peggio ma ci siamo tanto divertiti.

Sia la musica che il vino, ancora una volta, hanno “inebriato i sensi e scatenato emozioni”

Tiziana Baldassarri

Ho due grandi passioni: il mare ed il vino. La prima mi fa vivere, la seconda gioire. Dopo il diploma di aspirante al comando di navi mercantili ho lavorato nella nautica sia in terra che in mare per poi approdare a scuola, dove sono assistente tecnico mentre dopo il diploma di sommelier ho partecipato attivamente alla vita di FISAR  facendo servizi, curandone i corsi come direttore e ricoprendo cariche istituzionali.

Ma la sublimazione assoluta della passione enologica è arrivata con l’arruolamento nell’esercito di winesurf dove degusto divertendomi  e mi diverto degustando, condividendo sia con gli altri “surfisti” sia con coloro che ci seguono, le onde emozionali del piacere sensoriale.


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