Vermentini liguri 2011: botte e risposte10 min read

Dopo i nostri assaggi dei bianchi liguri ci è arrivata una lettera da un produttore che, con toni piuttosto coloriti, si lamentava dei giudizi dati ai suoi vini ed in generale ai vermentini liguri. E’ iniziato così uno scambio di mail che crediamo giusto pubblicare senza alcun commento ulteriore. Si tratta di due botta e risposta che troverete sicuramente interessanti. Se avrete voglia di commentare vi preghiamo solamente di usare un linguaggio meno colorito di quello adoperato dal Salvetti o saremo costretti a censurare l’intervento.

 

Cari pseudodegustatori di wine surf,mi chiamo Stefano Salvetti e mi occupo dei vini e dei vigneti dell’azienda agr. La pietra del focolare.Sono un semplice contadino,non mi faccio chiamare vigneron,mentre scrivo queste righe resta qualche traccia di grasso sul pc,probabilmente viene dal mio trattore che ho parcheggiato poco fa.
Nelle mie tasche non porto biglietti da visita,o sigarette( in quanto bruciano i terminali nervosi del cervello),porto soltanto la mia umiltà nella tasca destra e tanta speranza nella sinistra.
Il paraocchi dopo il diploma ais è chiuso in un cassetto insieme alla cravatta a righe,il libretto onav
stà nel cassetto a fianco.Ah dimenticavo tengo sempre con me un sacchetto di plastica biodegradabile,lo uso per metterci dentro le fette di prosciutto che voi ” Dei “ del vino spesso portate sugli occhi e dentro le narici.
Ho ricevuto una mail che mi rimandava al vostro sito web,non oso chiamarla rivista perché di certo non lo è,credo sia solo la vostra presunzione a farla apparire tale e comunque solo a confusi improvvisati seguaci che inseguono la famosa carota cantando il canto del somaro.
Uno di voi lo conosco abbastanza e credevo negli ultimi anni avesse messo da parte la sua arroganza  e fosse sceso dal piedistallo “ imparando”  prima di distribuire discorsi colmi di fesserie
e di false verità .Io sono fondamentalmente buono e non scriverò il suo nome,comunque ora vorrebbe lo si chiamasse Winerider ( un contadino  come me che non sa l’inglese potrebbe pensare che degusti solo vini che fanno ridere,oppure che gli scappa da ridere mentre degusta i vini),non è mai riuscito a finire il corso Master of Wine e questo per fortuna non è stato un caso.comunque per togliere l’acqua dal vino io chiamerei lui ed i suoi colleghi del sito WineJoker.
Ho letto la vostra filosofia e i metodi di degustazione ecc.ecc. tante belle parole che non riuscite a mettere in pratica.
Le mie parole sono riferite alla degustazione dei vini della liguria,anzi restringiamo il campo a
quelli della liguria di levante,questa è una materia che io conosco bene,molto meglio di voi che avete dimostrato di non capirci un cazzo.
Anche se ho le mani callose,la schiena dolorante che mi ricorda quante volte mi sono inchinato
alla terra e alla vite nel corso delle stagioni e degli anni passati a dar forma al panorama delle
mie colline,ho conservato la mia umiltà,soprattutto quando assaggio un vino ed anche quando assaggio l’acqua.
Credo che voi dovreste cominciare dall’acqua,poi i vini  difettosi quindi quelli buoni.
Non conoscete il vermentino  e il suo carattere di vitigno semiaromatico,non sapete come
siano variabili i suoi profumi in funzione del territorio dell’esposizione delle bagnature,dei cloni
usati,soprattutto i nuovi cloni che abbiamo a disposizione.
Non conoscete l’evoluzione del vino in bottiglia dopo 6 mesi,dopo 1 anno e dopo 2.
È chiaro che non la conoscete ,altrimenti non avreste scritto le cazzate dopo la degustazione di questi vini.
Vorrei sapere quanti vini avete assaggiato in ogni sessione!!!
Magari per far prima li avete assaggiati tutti insieme,95 vini tutti in una volta!!!

Potrei scrivere altre dieci pagine  come queste …ma credo che non ne valga la pena,
quindi finisco così….

Stefano Salvetti

 

 

Questa è stata la nostra risposta

Signor Salvetti buonasera,
Sono Carlo Macchi, direttore responsabile di quello che lei non osa chiamare rivista ma che invece lo è, anche di fronte alla legge.
Non sapendo a chi si riferisca col termine winerider credo comunque tocchi a me risponderle.
Non discuto (al contrario di lei) sulla sua conoscenza dei vini della riviera di levante: sono convinto che lei conosca benissimo il suo territorio ed i vitigni che vi si trovano.
Come sono altrettanto convinto che quando i produttori ci mandano i loro vini per avere da noi un giudizio il minimo che possiamo fare, oltre ovviamente ad assaggiarli con attenzione, e quello di rispondere alle loro critiche, anche se espresse con terminologie piuttosto colorate.
A proposito dell’assaggio: i vini, come lei potrà vedere perché ogni vino ha accanto la data di degustazione, sono stati assaggiati e riassaggiati in tre giorni. Questo proprio perché volevamo essere sicuri prima di dare dei giudizi non certo positivi.
Saremmo stati i primi ad essere felici se i vini in degustazione fossero stati più profumati, più freschi, più armonici, meno chiusi dalla solforosa, e meno piatti. Sappiamo perfettamente che dietro ad ogni vino c’è il lavoro di diverse persone, che merita assoluto rispetto. Crediamo di meritare lo stesso rispetto anche noi, che oramai da più di 25 anni assaggiamo vini in Italia e nel mondo, visitiamo cantine, conosciamo terreni, vitigni, personaggi, dando giudizi se vuole criticabili, ma assolutamente in buona fede.

Il nostro giudizio, frutto di tre giornate di assaggi (le garantisco per poco più di 100 vini è tanto tempo) è che purtroppo l’annata 2011 non ha permesso a vitigni come il vermentino di esprimersi al meglio. Il giudizio sui suoi vini non è stato certo positivo ma se dovessimo dire sempre bene di ogni vino a cosa servirebbe dare giudizi?

Capiamo che il lavoro di certe annate è da una parte più duro e dall’altra, nonostante tutto l’impegno, meno soddisfacente. Le garantiamo che la nostra conoscenza dei vini italiani e esteri ci ha portato spesso a discutere con chi, come lei, difende a spada tratta il suo operato e ci taccia di essere assolutamente incompetenti. Non solo non lo siamo,ma non ci siamo mai atteggiati a guru o a maestri di vita o di vite.

 

 

A questo punto, dopo qualche giorno, abbiamo ricevuto dal Salvetti quest’altra lettera

Signor direttore,non mi ha detto niente di nuovo.Penso che lei non abbia neppure degustato i vini della liguria di levante,probabilmente ha demandato questo compito ad altri e questo è un grosso guaio.
Il termine winerider è l’appellativo con il quale si definisce uno dei suoi collaboratori ed è scritto nero su bianco sul suo profilo che appare all’interno del suo sito.
Già,non conoscendo la cosa mi fa venir dei dubbi,se lei non conosce bene il suo sito,mi vengono ancora più dubbi su tutto il resto della sua " non rivista".
Lei ha trovato i nostri vermentini poco profumati,poco freschi,poco armonici,chiusi dalla solforosa e piatti.
Vorrei dirle che io parlo per me ,i miei colleghi spesso hanno paura delle guide e delle riviste,non hanno le palle.
Tanto per cominciare avete  assaggiato dei vini neonati,appena imbottigliati,quindi lei sa meglio di me che non può pretendere  di trovare la grinta,la forza e l’armonia  di un uomo in un neonato.
In un neonato però potrebbe trovare un sorriso ingenuo e sincero.
Vuol provare a ripetere la degustazione a dicembre?
Ma quali sorprese troverebbe nel calice di quei bianchi di levante che a lei son così piaciuti?
Chissà che non vadano a finire vuotati nel lavandino!!!
A proposito di sauvignon,io non sostengo affatto ciò che lei mi scrive e mi sembra che lei continui imperterrito a prendersi delle grandi porte in faccia,non sarà che ha bevuto un po troppo  ?
Il vermentino è un vitigno semiaromatico e non ha  sentori di sauvignon (men che meno quello che io produco) ,ha i suoi profumi che possono essere più o meno intensi e persistenti a seconda di molte variabili stagionali ed altro che ora non sto a spiegare ed è un’altra cosa che lei dimostra di non sapere.
Ho sempre accettato umilmente le critiche delle guide, sono molto costruttive e incitano ad un risveglio.Questa è la prima volta che mi trovo ad esser criticato da persone “ignoranti”,nel senso che non conoscono,è questo che non concepisco.Voi avete preso un grande abbaglio:da noi quando succede cosi dicono:<<ha visto la Madonna>>.
Tormando ai nostri vermentini in degustazione,non sono d’accordo con quello che lei dice,non tutti
sono poco profumati,poco freschi ,non si possono penalizzare tutti solo perche’ winerider dice che l’annata non è stata buona nei colli di luni.
Per le cantine che hanno lavorato in modo impeccabile ci sono stati dei risultati niente male,certo ne riparleremo a ottobre,novembre,dicembre,non ora.Non si possono premiare dei vini piacioni che tra due mesi non saranno più buoni e ammazzare quelli buoni che usciranno poco alla volta con la loro lenta ed interessante evoluzione.
Lei farebbe bene ad alzare il suo sedere candido dalla  poltrona e portarlo qui nella mia azienda.
Guardando una persona negli occhi si capiscono molte cose che non tutti riescono a carpire dall’assaggio e sputo .
Io non posso spiegarle le cose che lei non capisce via mail.
Il fatto di riavere in futuro i nostri campioni dipende solo da  Lei.
Direttore,scelga bene i suoi collaboratori,si rischiano brutte figure.
Alla fine lei sa che il mio vino nella sua degustazione e la sua rivista nel web e nel mondo
sono soltanto due gocce insignificanti.A lei rimane il dubbio di aver sbagliato,a me resta
il profumo della terra umida,delle resine riscaldate dal sole,delle ginestre calde ,intense e avvolgenti.Ogni anno cammino lungo i filari e mi lascio inebriare dal profumo della fioritura del vermentino,ne riconosco l’aroma anche nei miei sogni.
Sorrido di piacere quando in incognito  al ristorante vedo la gente che degusta Solarancio,
parlano tra di loro del vino ed a volte  dicono:Si sente che questo vino non è stato fatto per le guide!!Naturalmente queste mail sono di dominio pubblico,la gente ha bisogno di essere informata,
abbiamo già tante “caste”.

A sua disposizione,cordiali saluti,Salvetti Stefano.

 

 

A questo punto , oltre a chiedere al signor Salvetti di poter pubblicare la sua lettera (tra l’altro già da lui pubblicata sul suo sito della Pietra del Focolare) abbiamo risposto così.

 

Non ho bisogno di garantirle di essere stato presente agli assaggi, semplicemente c’ero. Come io non metto in dubbio il suo parere e lo rispetto lei non deve mettere in dubbio quello che dico. Il rispetto deve essere reciproco e lei, mi permetta, nelle sue due lettere proprio non sta brillando in questo campo.

Inoltre può anche scapparmi il come si è definito un mio collaboratore in una scheda pubblicata 6 anni fa. Non ho una memoria da elefante. Ho invece buona memoria per i vini e le garantisco che gli stessi vini nel 2010, 2009 e 2008 (e potrei andare anche più indietro) assaggiati praticamente nello stesso periodo erano molto più aperti, molto più profumati e molto meno ingessati da solforosa.

I voti che noi pubblichiamo tengono conto anche del futuro del vino e quindi, come ho scritto dopo l’assaggio, non credo in un grande futuro (purtroppo) per i vermentini 2011 della sua zona.  Sui profumi: lei non ha mai parlato di sauvignon, l’ho fatto io e non ho problemi a ribadirle che alcuni vermentini avevano delle tonalità aromatiche che ricordavano molto il sauvignon.

A dicembre non vorrei ripetere solo la degustazione dei vini liguri ma quelle di tutti i vini che noi assaggiamo e se fosse possibile le ripeterei dopo uno e dopo due anni. Purtroppo non possiamo farlo ed il nostro lavoro è proprio quello, spesso ingrato, di capire da un assaggio il presente ed il futuro di un vino.

Lei può condividere o meno le nostre decisioni.

Sono felicissimo per lei se raccoglie pareri positivi. Le garantisco che ne raccogliamo tanti anche noi sul nostro operato e quasi sempre non da produttori.

Cordiali saluti

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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