Turisti per…Gavi3 min read

Siamo arrivati a Gavi, dove un gruppo di cantine ha deciso di uscire dai soliti schemi classici della promozione delegata all’associazione o consorzio di turno, per unire energie e sinergie al fine di migliorare e meglio indirizzare la loro comunicazione.

È nato così Golden Gavi: Binè, Castellari Bergaglio, Fontanassa, Il Poggio, Tenuta La Giustiniana, La Bollina, La Chiara, La Mesma, Marchese Luca di Spinola e Tenuta San Pietro; dieci cantine che hanno deciso di cooperare in alcuni eventi per migliorare la loro visibilità e soprattutto quella del Gavi, un vino da uve Cortese che ha fatto la storia dell’Italia enologica e che adesso è paradossalmente molto più conosciuto nel mondo che in patria.

L’occasione è stato l’evento che ha sancito la nascita di Golden Gavi: “E’ Forte Questo Gavi”.
Sabato 7 maggio (per la stampa) e Domenica 8, Golden Gavi ha aperto le porte del Forte di Gavi, e chi ha avuto la possibilità di arrivare fin lassù ha potuto godersi i vini in assaggio di tutte le cantine. Il tutto appunto nella stupenda e suggestiva cornice degli antichi edifici di questo possente forte che è rimasto fino al 6 maggio….. inespugnato benché molti eserciti ci abbiano provato negli ultimi secoli.

Ma c’è di più: il gruppo è tecnicamente coordinato dal nostro valoroso Davide Ferrarese ( per l’occasione si è anche calato nella parte di abile e paziente P.R.) che è riuscito a mettere in piedi una interessantissima degustazione di dieci annate di Gavi spalmate in un arco di vent’anni.
La degustazione era stata anche effettuata una settimana prima, con un taglio certamente più tecnico (a cui ho avuto la fortuna di partecipare) a Forte dei Marmi, nell’ambito dell’evento Forte Divino 2011. In quell’occasione ho potuto apprezzare la fantastica longevità che l’uva Cortese può acquisire tra le colline di Gavi e degli altri 10 comuni limitrofi.

In questo articolo vorrei comunque soffermarmi più sull’aspetto sinergico che queste cantine stanno mettendo a sistema. Durante la permanenza ho avuto modo di percorrere un sentiero che è stato realizzato, sfruttando vecchi percorsi, per collegare turisticamente tutte le cantine in un anello di circa 30 km (www.circuitodelgoldengavi.com). Il turista e l’appassionato potranno così trovare un giusto bilanciamento tra le visite più tecniche e le passeggiate più riposanti, soggiornando anche presso le cantine stesse. Un’idea sicuramente vincente che offrirà un’opportunità in più alle cantine di Golden Gavi.

Una riflessione finale mi fa snocciolare nel giro di pochi secondi una serie di nomi: Piccoli Vignaioli del Trentino, Soave Cru, L’Accademia del Barolo, Consorzio Terre del Silenzio, Le Famiglie dell’Amarone, Associazione Vite in Riviera, Associazione Grandi Cru della Costa Toscana, Associazione Vigne Storiche del Rossese di Dolceacqua.

Sono gruppi più o meno piccoli di produttori ed hanno in comune il fatto di essersi uniti per cercare di dare più visibilità al loro operato, in molti casi sottraendosi ai progetti più o meno pachidermici o più o meno ingessati che le istituzioni preposte (camera di commercio, consorzio o altro) sono abituate a proporre, e che probabilmente non riescono più a venire incontro alle esigenze di una parte, più o meno grande, delle cantine da loro rappresentate. Al momento mi giungono voci di altri fermenti in altre zone d’Italia e probabilmente questi nuovi soggetti sono destinati a diventare il futuro di un nuovo modello di comunicazione, più semplice, flessibile, diretto e più adatto al tipo di clientela che la cantina vuole raggiungere.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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