Con undicimila presenze il Trentodoc Festival si consolida l’appuntamento per gli amanti delle bollicine trentine. Nonostante il maltempo, l’edizione 2025 ha proposto un palinsesto record con 168 appuntamenti tra degustazioni, talk culturali, spettacoli ed esperienze sensoriali nei vigneti. Tutto questo nelle 69 cantine aderenti all’Istituto Trentodoc, bar, ristoranti, enoteche e luoghi simbolo di Trento, trasformando l’intero territorio in un palcoscenico del gusto.
Il Trentodoc Festival, alla sua quarta edizione, si conferma una formula vincente in un momento cruciale per il settore vinicolo tra sfide commerciali e mutamenti nei consumi. Proprio recentemente allo Champagne & Sparkling Wine World Championships 2025, le “bollicine di montagna” si sono affermate tra le migliori al mondo. Il Trentino è risultata la regione di spumanti più premiata al mondo con 97 medaglie totali (35 ori e 62 argenti). Ferrari si è distinta aggiudicandosi per l’ottava volta il prestigioso titolo diSparkling Wine Producer of the Year, confermando la continuità nell’eccellenza delle bollicine trentine.

A proposito di Ferrari Trento, in occasione del Festival Trentodoc si è svolto un esclusivo evento a Villa Margon, dimora cinquecentesca del Gruppo Lunelli. Protagonista della serata è stata la trilogia dei Perlé Riserva di Ferrari, raccontata dalla famiglia Lunelli insieme allo chef de cave Cyril Brun, in un percorso degustativo che ha intrecciato raffinate vecchie annate, tutte in magnum (dal Perlé 2002 passando per il Perlé Nero 2005, il Perlé Rosé Riserva 2017 e il Perlé 2013) e alcune provenienti dall’Archivio di Famiglia, con i piatti creativi dello chef stellato Edoardo Fumagalli della Locanda Margon.
Un evento che ha confermato Ferrari come ambasciatore della migliore tradizione spumantistica italiana, capace di saper affascinare attraverso l’eccellenza, la cura del dettaglio e la magia del luogo.
In un altro evento la scoperta di un lato inedito del Trentodoc è stata offerta da Maso Martis con la verticale di un outsider che sorprende; il Meunier.
Vitigno della famiglia dei pinot, il meunier è sempre più apprezzato. Previsto dal disciplinare del Trentodoc, la sua coltivazione in Regione rimane una rarità e Maso Martis ne è stato un precursore.
L’azienda fondata da Antonio Stelzer e Roberta Giuriali (ancora molto attivi), oggi guidata dalle figlie Alessandra e Maddalena, ha proposto un’esclusiva degustazione verticale del suo Monsieur Martis Rosè, un Trentodoc in purezza di meunier: base spumante 2025, 2020, 2018, 2017, 2016 e 2015 (2019 non prodotto causa annata sfavorevole).

L’occasione della verticale, condotta da Rosaria Benedetti, Presidente delle Donne del Vino Trentino Alto Adige , ha messo in luce non solo la tenuta e l’evoluzione del Meunier nel tempo, ma anche la maestria di Matteo Ferrari, enologo da ben 35 vendemmie, nel saperlo interpretare.
Monsieur Martis Rosé si presenta con un colore ramato tenue, al palato colpisce per una struttura agile ma di piacevole avvolgenza, sostenuta da una buona acidità e salinità vibrante, il retrogusto è persistente e sempre giocato sull’ equilibrio.
Con Monsieur Martis, Maso Martis arricchisce il Trentodoc, dando voce a un vitigno finora rimasto nell’ombra.
Con lo sguardo già rivolto alla prossima edizione, il Trentodoc Festival si prepara a crescere ancora, rafforzando la propria identità di contenitore innovativo in cui convivono enologia, cultura, intrattenimento e territorio, offrendo molteplici esperienze.