Terragnolo, Negroamaro all’altezza di un glorioso passato1 min read

Un po’ le annate non proprio felici (2009-2010) un po’ lo stile produttivo che ondeggia tra  rustico  ed  internazionale, con netta prevalenza del secondo, il Negroamaro stenta a trovare una sua identità. Anche le recenti degustazioni hanno confermato questa impressione. E’ un momento di stallo, in cui si cerca di sbrogliare la matassa di una aderenza territoriale non facile da esprimere e da sostenere.  Lo scenario produttivo, fatto da tante realtà, è mediamente buono, notevoli  passi avanti se ne sono fatti senz’altro, ma mancano i grandi solisti con  la loro  spinta propulsiva capaci di illuminare e indicare  un percorso virtuoso. I pochi produttori che riescono ad emergere con coerenza  e con uno stile ben definito, scontano loro malgrado una situazione generale per niente facile. Non c’è nostalgia per il passato,ma il presente non può essere fatto di vini la cui identità si stenta a riconoscere. Ben vengano quindi vini come il Terragnolo dei fratelli Apollonio, moderno ma non tanto da farci dimenticare le sue origini. Colore ancora vivissimo nonostante la sua età. Al naso il rovere  risulta inizialmente insistente  per poi distendersi dopo poco e cedere a  note di ciliegia matura e spezie. Si apre molto bene in bocca ampliando ancora maggiormente le sensazioni di un frutto dolce e  speziato di grande piacevolezza. Buona la tensione ed il crescendo gustativo che si stempera in un retrogusto dove i tannini ben lavorati donano eleganza e la lunga persistenza ci porta su un terreno non comune.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terragnolo Negroamaro 2004
Az. Apollonio
Tel.:0832-327182
Uvaggio: Negroamaro
Giudizio: ottimo

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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