Summa 2022: un evento a misura d’uomo… e anche di donna3 min read

Il 9 e 10 Aprile nella Tenuta Alois Lageder a Magrè si è svolta, dopo due anni di forzata assenza, la 23° edizione di Summa, in un’atmosfera così tranquilla da sembrare sospesa nel tempo e nello spazio. All’interno della tenuta, il Casòn Hirschprunn, palazzo rinascimentale del 17 ° secolo e l’edificio storico Tòr Löwengang hanno offerto una cornice suggestiva ed unica nel suo genere.

La location dell’evento si trova al centro di Magrè, paesino di circa 1300 anime sulla Strada del Vino. Per i due giorni dell’evento il paese immerso nelle campagne della Destra Adige, ha richiamato molti enoappassionati e l’organizzazione li ha gestiti in maniera eccellente: i parcheggi ben organizzati e supervisionati e la zona a traffico limitato nel centro hanno impedito che diventasse simile ad una confusionaria fiera paesana. Passeggiando per le vie, niente lasciava presagire la portata dell’evento che si stava svolgendo.

Un appuntamento nazionale e internazionale, grazie alla presenza di numerosi produttori esteri che condividono con la cantina ospitante la stessa filosofia: fare della sostenibilità la loro scelta produttiva, in una dimensione olistica, nel pieno rispetto dell’ecosistema e dell’equilibrio tra suolo, piante, animali e ogni altro  elemento naturale

Si percepiva notevolmente la volontà degli espositori di voler trasmettere il loro progetto lavorativo, prodigandosi nel raccontare la loro azienda, i loro prodotti e le loro profonde radici con il territorio. Dal loro racconto è emersa la determinazione e l’orgoglio nell’intraprendere scelte spesso difficili, ma che vadano nella direzione del pieno rispetto dell’ambiente e della natura.

In entrambe le giornate il pubblico, per la grande maggioranza del settore o molto preparato, ha potuto degustare le etichette di 104 realtà provenienti da tanti Paesi tra cui Francia, Austria, Italia, Germania, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Ungheria e Portogallo.

Non solo degustazioni ai banchi, ma anche tanti eventi collaterali che hanno arricchito le giornate: degustazioni guidate e verticali esclusive, prove di botte, un tuffo in Bordeaux tra il 1989 e il 2000, seminari, visite ai vigneti e alla Cantina di Alois Lageder, facendo anche la conoscenza con gli animali nel vigneto.

Interessante la Masterclass di COR Ròmigberg Cabernet Sauvignon Alois Lageder dal 1996 al 2017. Le annate 1996, 1998, 2003 e 2006 si possono accumunare per potenza, freschezza e sapidità. Equilibrio ed eleganza sono il loro sinonimi, indipendentemente dalla predominanza vegetale, speziata o fruttata.

E’ pur vero che un Cabernet Sauvignon del genere è un vino che va saputo aspettare ed esprime il meglio di sé nel lungo tempo: le cose infatti cambiano notevolmente nelle annate 2008, 2010 e 2017. In concomitanza con la conversione dell’azienda in Biodinamico completata nel 2010, il vino risultava sbilanciato. A questo punto è doveroso appuntarsi in agenda di riassaggiare questo vino tra una decina di anni, per capire come si sarà evoluto.

Tra tanti eventi e degustazioni gli appuntamenti potevano diventare frenetici. Tuttavia l’organizzazione ha provveduto a dare modo ai propri ospiti di rallentare, offrendo  delle aree ristoro con partner d’eccezione, che hanno aperto ad un ventaglio molto vario di prelibatezze gastronomiche e Street Food Gourmet di pregio. Niente utilizzo di plastica e carta solo da materia prima totalmente riciclata, in vero stile Green.

Un insieme che, almeno per un po’,  ha permesso di dimenticare il reale contesto, grazie anche ad una sinergia con la natura che faceva passare tutto in secondo piano.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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