Stampa estera. Wine Spectator, vol. 46, n.9: Cabernet della Napa Valley in prima fila2 min read

Questo numero comprende sostanzialmente l’Annual Tasting Report dei Cabernet della Napa Valley e una serie di articoli, principalmente fotografici, concernenti la quarantesima edizione della Wine Experience, che includono un omaggio  allo chef José Andrés e un breve ritratto  di quattro donne leader degli spumanti californiani.

Partirò dunque dal cabernet, comprendente il servizio introduttivo di Molesworth sull’annata 2018, gli assaggi, la segnalazione delle wineries “to watch”, da tenere sotto osservazione, e la consueta” Alphabetical Guide”, che chiude tutti gli annual report.

Quella del 2018 é stata per WS una grandissima annata per i cabernet della Napa, la migliore di questi ultimi  anni: dall’alto dei suoi 99/100 , supera infatti anche le grandi annate 2016 (98/100) e 2013 (97/100). Si tratta comunque di una striscia di notevole livello, visto che lo score più basso é rappresentato dai 92/100 dell’annata 2017.

Il cabernet, si sa, é una varietà che ha dato grandi risultati in tutta la California, ma in particolare nella Napa Valley, nella quale copre più della metà del totale delle uve. Una primavera umida ha  costituito una riserva idrica  sufficiente per affrontare una lunga stagione  molto secca e calda . La maturazione é stata lenta e senza intoppi e i risultati si vedono: i vini sono ricchi e scuri, ma anche dotati della necessaria “subtlety” e molto terroir-driven.

L’articolo introduttivo di Molesworth , ricco di dettagli sui produttori più rappresentativi, si conclude con la selezione delle bottiglie migliori, sotto tre diverse rubriche: i “Top score” del 2018 e delle ultime releases  delle annate precedent, e gli “Smart Buys”, i vini con I punteggi più alti e I prezzi più contenuti .

Al vertice della prima rubrica, con 98 punti, é il Cabernet Oakville di MacDonald, tallonato da un cospicuo gruppetto di una dozzina di cuvée a quota 97, tra le quali spiccano Colgin, con tre suoi vini e Schrader Cellars con altre tre. Tra questi anche altri nomi conosciutissimi, come Eisele Vineyard , Dominus, Ridge e Accendo. Tra le “Late releases” spiccano I 98/100 di Las Posadas Howell Mountain di Abreu 2016, che  colloca altre sue due cuvée del 2017 e una del 2016 nel gruppo dei cinque inseguitori con 97/100.  Tra gli Smart Buys, per “soli” 44 dollari (il prezzo dei Top  supera e spesso di molto I 200 dollari a bottiglia) raggiunge quota 93 il Cabernet della Mount Veeder Winery. In un articolo più breve, Molesworth segnala quattro wineries che ritiene di particolare interesse: Bella Oaks, Boich Family, Fe Wines e Wheeler Farms . Al termine, come si é già detto, la consueta Lista Alfabetica dei produttori del cabernet californiano: aziende, cuvée, prezzo e valutazione di WS.

Per concludere, un accenno al Wine Focus di Gillian Sciaretta sui vini della Valle della Loira: una regione, secondo l’autrice,  i cui vini rappresentano il Paradiso dei wine lovers , per la loro capacità di catturare l’essenza del territorio da cui provengono. I vini segnalati dalla Sciaretta sono prevelentemente bianchi  (di Vouvray e Sancerre), con limitate eccezioni rosse (Bourgueuil e Chinon). Al vertice l’icona Le Mont moelleux Première Trie  2020 del Domaine Huet (97/100).

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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