Stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 43, no.4, 20183 min read

Cinque bottiglie di vini rosé (tra questi, naturalmente, gli immancabili  Ott e Whispering Angel) accompagnano il titolo grande della copertina di questo numero, che è tutto un programma: “Rosè. I vini rosa , deliziosi e rinfrescanti, sono popolari e diversi più che mai”.

I titoli minori sono: Jon Bon Jovi , dal rock al rosé ; Zinfandel californiani: vecchia scuola e new wave; Brunello di Montalcino da comprare. Si comincia con i rosé. Mitch Frank introduce la “nuova era dei rosé”. Sembra davvero che il mercato americano abbia perso la testa per i vini rosé. Le richieste crescono costantemente, e a guidare il  gruppo ci sono naturalmente i colossi provenzali.

Sembra che la testa l’abbia perduta anche il cantante rock Jon Bon Jovi, che, col figlio Jesse, con Gérard Bertrand,  winemaker francese, specialista di vini di questa tipologia, si è gettato nell’avventura per produrre una nuova etichetta di vino pink, come spiega nel suo articolo  Gillian Sciaretta. A seguire, la Guida di WS ai vini rosé raccomandati di tutto il mondo. Ci siamo anche noi italiani : soprattutto siciliani  e toscani, un paio di Cerasuolo abruzzesi, l’immancabile Five Roses di Leone De Castris.

Non annunciato in copertina è il servizio di Maryann Worobiec  dedicato alla famiglia Trinchero, grandi proprietari nella Napa Valley, con ben cinque wineries. Si resta in California anche con l’articolo seguente, firmato da Tim Fish, dal titolo “Zest for Zin” (il gioco di parole significa “il piacere dello Zinfandel”), dedicato ovviamente agli Zinfandel della Napa Valley e di Sonoma.Vendemmie di buona qualità , superiori ai 90 punti dal 2013 , con 2014 e 2015 al top e 2016 su valori simili. Al vertice dei preferiti di Fish, The Pearl 2015, uno Zinfandel dell’Alexander Valley, 96/100.

I vini di Finger Lakes (stato di New York) sono oggetto del report di James Molesworth. Riesling, riesling e ancora riesling: annata 2016 eccellente (93 punti), migliore anche dell’ottimo 2012, molte belle cuvées oltre i 90 /100. Al top un Riesling di Seneca Lake di Hermann J. Wiemer (94/100). Nell’articolo che segue,  Emma Balter, presenta un breve ritratto di quattro wineries da tenere sott’occhio. L’ultimo servizio di questo numero è quello dedicato al Brunello (ne parla Bruce Sanderson) e alla fresca annata 2013 . WS considera l’annata 2013 la terza per qualità, dopo l’eccezionale 2010 e il 2012, tra le ultime . Sono molti i vini superiori ai 95 punti, tra i Brunello 2013. I migliori, per Sanderson, sono il Montosoli di Altesino e Canalicchio di Sopra, entrambi con 97/100. Tra le riserve (del 2012) spiccano, con 98/100, quella di Altesino, il Canalicchio di Sopra Cerretalto di Casanova di Neri e la riserva degli eredi Fuligni.

Siamo intanto arrivati alle selezioni della Buying Guide, con diversi Brunello inclusi nelle vetrine dei vini “highly recommended” e “collectibles”, quelli di maggior prestigio.  Naturalmente il numero è completato , come sempre, dalle rubriche di Grapevine, che seguono l’editoriale di Shanken e Matthews (“Il regno dei rosé”) e la posta dei lettori. C’è anche un breve resoconto del Vinitaly, poi le pagine dei columnists: Laube (su Archie Mc Laren, talentuoso imprenditore vinicolo della Central Coast) e Kramer (i vini old vines di Bierzo di Raul Perez). Per finire, il “perfect match” di Roy Ellamar (Las Vegas): Tuna aguachile (tonno marinato nella cosiddetta acqua del Cile) con un rosé (ovviamente francese).

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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