Stampa estera a portata di clic: Terre de Vins, n. 564 min read

Come sempre partiamo dai titoli di copertina: quello più grande è “ 240 vini per le vostre Feste” . Poi: “Il piano segreto per l’enoturismo”. “Grands crus: arrivano le donne”, “Saga. I Brotte, Papi a Chateauneuf”, “ Michel Rolland: 77 vendemmie, e poi?”, “Alsazia: Terra d’influenze”, “ Armagnac: ravvivate la fiamma”.

Molti i temi, dunque, di questo numero.   Il primo articolo tra quelli annunciati nei titoli di copertina è l’intervista a Michel Rolland, infaticabile winemaker volante. Il suo carnet comprende ben 46 vendemmie differenti a Bordeaux,  che diventano appunto 77 includendo quelle all’estero (dal Libano all’India,e poi Russia, Cile, Argentina, Uruguay, anche in Italia).  Dopo aver a lungo lavorato da solo, oggi è affiancato da sei collaboratori , tra i quali Julien Viaud, suo “figlio spirituale”.

Jefferson Desport firma l’inchiesta dal titolo “Donne bordolesi ai comandi”, nel quale parla delle nuove leve femminili che perpetuano le storie familiari delle grandi proprietà di Bordeaux: Saskia de Rotschild, allo Château Lafite-Rotschild, Pauline Vauthier ad Ausone, Justine Tesseron a Pontet-Canet, Laure de Lambert Compeyrot a Sigalas-Rabaud, Sara Lecompte-Cuvelier a Léoville-Poyferré. Ambiziose e determinate, hanno ormai posizioni di responsabilità nella gestione di questi grandi Châteaux.

Per restare  ai servizi annunciati in copertina, quello seguente è la Saga della famiglia Brotte, insediata in tutta la Valle del Rodano, con il proprio quartiere generale a Châteauneuf-du-Pape, dove era arrivata agli inizi degli anni ’30. 30 vini e poco meno di tre milioni di bottiglie, distribuiti  tra il Domaine Barville a Châteauneuf-du-Pape, il Domaine Grosset a Cairanne, e lo Château de Bord nelle Côtes-du-Rhône.

Eccoci intanto all’enoturismo. Ne parla in una intervista di Rodolphe Wartel, Hervé Novelli, presidente del Conseil Supérieur de l’oenotourisme, che illustra i compiti di questo Consiglio  e i suoi progetti.

Nelle 40 pagine successive, i degustatori di TdV presentano i vini da loro scelti per le Festività natalizie, ripartiti tra le diverse regioni vitivinicole,  partendo, come sempre, da Bordeaux. Di ciascun vino è riportata una breve descrizione , con l’indicazione dell’annata e del prezzo orientativo, nonché l’abbinamento suggerito con uno dei piatti della tavola delle Feste.

Numerose le suggestioni, riguardanti non solo i classici più blasonati, ma anche vini di minor prestigio e prezzo, che si distinguono per il loro valore. Il più  conveniente  tra i coup de coeur?  Un Côtes-du- Jura Chardonnay di J.-Luc Mouillard , 9 euro, tra i bianchi; un Côtes-du-Roussillon Villages , l’Alter Ego 2015 dei Domaines Cazes , 14 euro tra i rossi.

Per chi vuol  fare le cose in grande, con 400 euro può portare in tavola un St. Emilion grand cru A, lo Château  Pavie 2010. E una bollicina? Uno Champagne di vigneron, l’Empreinte de terroir brut del Domaine Collet, un Blanc de blancs da 25 euro.

L’Armagnac è al centro di due servizi collegati: il primo è un itinerario disegnato da Jean-Pierre Tamisier, e il secondo   consiste in una serie di suggerimenti per l’impiego di questo distillato nei cocktails (“L’Armagnac si incanaglisce”).

Di seguito è una vetrina di cuvées di Armagnac scelte da Jean-Charles Chapuzet.

L’ultimo articolo annunciato in copertina è l’escapade in Alsazia, “L’empreinte du terroir”. Lo firma Peggy Frey, che guida i lettori di TdV presso una serie di produttori da visitare: la famiglia Hugel a Riquewihr,il Domaine Agathe Bursin a Westalthen, Bott Frères a Ribeauville, il Domaine Muré-Clos Saint-Landelin a Rouffach, la Maison Wolfberger a Eguishem, e infine il Domaine Josmeyer a Wintzenheim. Completano il servizio i suggerimenti “pratici”: dove mangiare, dormire, degustare, i luoghi da scoprire, cosa fare fuori stagione.

Nell’ultima parte della rivista è lo spazio della gastronomia. Anne-Sophie Thérond  presenta i piatti di Ludovic Nardozza, “campione del mondo di lièvre à la Royale”, presso il Domaine de Clairefontaine, nell’Isère. Si chiude con l’escapade all’estero: tra le vigne di Luxembourg-Ville.   Ancora: incontro con Silvio Denz, proprietario di Lalique,  le bottiglie  della Languedoc-Roussillon per le feste, scelte da Sylvie Tonnaire, Serge Navel e Anne Serres, e poi i vini per accompagnare il cappone.

Resta da dire dell’édito di apertura di Wartel,”In nero o bianco” (ancora su Elise Lucet e le inchieste sui pesticidi nel vino e la messa sotto esame di Philippe Castéja, Trotte Vieille , e Hubert de Bouard, Angélus, accusati di una condotta illegale in occasione del nuovo classement di Saint-Emilion) e delle numerose rubriche: le vignette di Master Chat, il web, le indiscrezioni, le notizie (l’acquisto del Domaine Rebourseau da parte di Martin e Olivier Bouygues, la rinascita del Clos de la Cammeraine, la valle del Douro alla Cité du Vin di Bordeaux, nuovo record del Domaine d la Romanée-Conti), Côte d’Enfer di Angélique de Lencquesaing.

Su Opus One, gli appuntamenti di Vinotez-le, il duo de Bios di Laure Goy ( i Crozes-Hermitage del Domaine Combier e quello del Domaine des Entrefaux), i formaggi (l’Abondance del massiccio dell’Haut-Chablais) e i vini per accompagnarlo, i luoghi del vino, gli  accessori di Vinoshopping, i libri , la pagina di Quéffelec  (la cucina de Le Tém a Nacy), le coulisses di Pierre Arditi (anora su Michel Rolland ). Accluso a questo numero, un inserto di 24 pagine a colori dedicate al salone di Vinitech sull’agricoltura di domani.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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