In copertina, come di consueto, una magnum : di un Pinot noir del Jura, En Barberon, del Domaine di Bénédicte e Stéphane Tissot. A fianco è il titolo principale di copertina “L’argent et nos vins”, il denaro e i nostri vini, che fa da grande ombrello per quattro servizi che lo articolano sotto differenti aspetti: il vino in un clic, le tendenze delle aste, il flop dei primeurs, il prezzo del vino.
In evidenza anche i migliori indirizzi di Reims, nella Champagne, le Foires aux vins, e, più in piccolo: i grandi Syrah e le Bandes Dessinées di Régis Franc.
Cominciamo dal tema centrale di questo numero, e cioè il rapporto tra vino e denaro. A introdurlo è la pagina di Nicolas De Rouyn, che ritorna sul tema dei prezzi: provocatoriamente De Rouyn si chiede “Perché bisognerebbe negare a un vigneron di talento quello che è permesso a un giocatore di calcio o a un cantante? “.
Poi tocca al dossier di Gilles Durand Daguin : “Il vino in punta di dito”, che affronta il tema degli acquisti di vino sul web. Da Idealwine a Vivino : futuri concorrenti o partners? E’ Angélique de Lancquesaing , direttrice generale di Idealwine e curatrice di rubriche dedicate alle aste e ai vini di lusso sulle riviste di settore, ad affrontare il tema dei vini da possedere “assolutamente” in cantina , il loro costo e il valore degli investimenti: al raffreddamento di Bordeaux succede l’ascesa delle nuove stars della Borgogna (una magnum di Montrachet 2000 del Domaine Leflaive spunta oggi poco meno di 12.000 euro!), poi c’è l’infatuazione planetaria per i vini naturali.
Della crisi delle Primeurs di Bordeaux parla Ella Lister (fondatrice e presidente di Wine Lister, l’algoritmo che classifica il prestigio dei vini del mondo ), nella rubrica Mondovino. La campagna del 2017 è stata un mezzo disastro e grande è stata la delusione dei négociants per i prezzi ritenuti troppo alti. Alla capitale dello Champagne, Reims, è dedicato il nuovo capitolo de “Les bons endroits”, i buoni indirizzi. Sei i ristoranti selezionati, quattro a Reims città e gli altri due nelle vicine Épernay e Sacy. A precederlo, un ritratto di Richard Geoffroy, geniale creatore di cuvées eccezionali alla Dom Perignon, che lascia la grande Maison di Champagne per creare un saké di alto livello. Lo Champagne torna poi nella “Soirée Diapo” di questo numero, dedicata al mondo delle bollicine (“Bulles en tête”).
Michel Bettane illustra “la grande Syrah”, per la serie “Le Génie du vin”: tutto quel che c’è da sapere su questo vitigno storico che si conferma tra i più ricercati del mondo. Ovviamente un posto di primo piano è per il Rodano settentrionale , ma c’è anche l’Australia, e grandi Syrah si trovano anche in Svizzera, nel Valais, in California, in Cile , Sud Africa. Nel numero autunnale di En Magnum non potevano mancare le Foires aux vins. Il primo dei due servizi dedicati a questo appuntamento è di Véronique Raisin, che presenta i 42 vini più amati dalle selezioni presentate dalla grande distribuzione, tra i quali è ancora una volta Bordeaux a primeggiare. I punteggi più alti sono però quelli di vini non proprio economici: 19/20 per uno Château Léoville-Las Cases 2015 proposto a 210 euro la bottiglia da millesimes.com, 17.5/20 a uno Châteauneuf-du Pape blanc , il Roussanne Vieilles Vignes 2016 dello Château de Beaucastel, comunque da poco meno di 100 euro la bottiglia (dal Repaire de Bacchus).
In compenso, con 9.95 euro, da Casino, troviamo un dignitoso Lirac del Domaine des Carabiniers 2017 (16/20).Il secondo servizio presenta invece i vini più interessanti di ciascun venditore. Costa solo 3.90 euro un Gros Manseng Côte de Gascogne del Domaine de l’Herré 2017 (13/20) da Leclerc, mentre, con 4.95 euro si può acquistare un Côtes du Roussillon 2017 Granache Vieilles Vignes di Saint-Roch (14/20) da Casino, e per cinquanta centesimi in più , il Vinsobres 2016 del Domaine Croze-Brunet (14/20).
Prima delle famose vignette di Régis Franc dedicate al “popolo delle vigne” , situate come sempre in chiusura della rivista, c’è molto altro non annunciato nei titoli di copertina. Tra gli articoli più interessanti è un servizio di Vèronique Raisin sui vini del Jura, i suoi capofila e i nuovi protagonisti.
Tra questi c’è anche un borgognone famoso, Guillaume D’Angerville, nuovo proprietario del Domaine du Pélican. Subito dopo, Mathilde Hulot parla di lieviti: quali sono e come possono determinare la qualità o i difetti del vino. Due articoli sono dedicati ai paesi asiatici emergenti. Il primo è un servizio fotografico che parla del vino tropicale della Thailandia, nella Asoke Valley. Il secondo ci porta in India: un potenziale immenso , dicono i produttori locali e gli esportatori stranieri, ma la burocrazia è tanta. Sarà la nuova Cina? C’è poi la nuova puntata di Têtes de cuvées, galleria fotografica dei grandi personaggi contemporanei del vino . Ad aprirla è Damien Leclerc, direttore generale de La Chablisienne.
Le degustazioni: spicca la verticale di Langoa-Barton presentata da Michel Bettane, 12 annate dal 1996 al 2016. Punteggio top per il vino del 2009 (17.5/20), solo mezzo punto al di sotto per 2007, 2010, 2014 e 2016. Poi ci sono le magnum di Nicolas De Rouyn: si va da un bianco IGP Pays-d’oc del 2016 al secondo vino di La Mission-Haut Brion, La Chapelle 2010. Ancora Nicolas De Rouyn presenta le sue scelte di Côtes-du-Rhone e quelle dei rosé capaci di prolungare l’estate . Oltre a quello dedicato a Richard Geoffroy, ci sono altri tre “ritratti”. Il primo è dedicato all’”uomo dell’anno” Michael Patzold, vignaiolo-inventore, creatore di Deos e della nano-ossigenazione; poi tocca a Paul Dubrule, co-fondatore e dirigente del gruppo Accor, che ha fatto di La Cavale, da casa di vacanze un domaine vitivinicolo ambizioso nel Luberon; infine si parla dei vignerons di Collioure, nella Côte Vermeille e i loro nuovi bianchi. Infine, prima di chiudere con le interviste-lampo di Margot Ducancel (questa volta a quattro giovani artisti che amano il vino), ci sono le numerose rubriche di En Magnum: la pagina di Bettane (sul ripiegamento del vino francese), le notizie, la gastronomia ( funghi e cacciagione, i vini per la carne di cerbiatta, il matrimonio tra cognac e anatra).