Sardegna bianchi 2020: annata elegante e riconoscibile, specie per i Vermentino1 min read

I non moltissimi assaggi di bianchi sardi (i rossi che presenteremo più avanti sono molti di più) ci hanno presentato una vendemmia 2020 di buona qualità e riconoscibilità. Riconoscibilità soprattutto aromatica, in quanto una buona fetta dei vini degustati (vermentino e altre uve) hanno mostrato quella orami classica “leggerezza da 2020” che in diversi casi può anche essere vista come equilibrio ed eleganza.

Questo si è evidenziato soprattutto nei Vermentino, che oltre ad una marca aromatica “sarda” (chiamatela macchia mediterranea se volete) mettevano in mostra delle gamme floreali che la vendemmia 2020 ha distribuito un po’ ovunque in Italia.

Ancora una volta i Vermentino di Gallura hanno mostrato una concentrazione maggiore  e anche una presenza aromatica più spiccata. Purtroppo ogni tanto fa capolino, a destra e a manca, un uso del legno che riesce a trasformare dei normali e onesti vermentino in vini dove il legno la fa da padrone. Sempre nel campo dei vini “strani” dobbiamo rimarcare che alcune vinificazioni con estrazioni più marcate non portano grande giovamento ai vitigni bianchi sardi, che hanno bisogno di mano ferma e leggera.

Ma questi sono solo estremi, un gran numero di Vermentino 2020 è di buon livello, di ottima bevibilità e con quella particolare caratteristica di “leggerezza” che ha contraddistinto la scorsa vendemmia.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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