I non moltissimi assaggi di bianchi sardi (i rossi che presenteremo più avanti sono molti di più) ci hanno presentato una vendemmia 2020 di buona qualità e riconoscibilità. Riconoscibilità soprattutto aromatica, in quanto una buona fetta dei vini degustati (vermentino e altre uve) hanno mostrato quella orami classica “leggerezza da 2020” che in diversi casi può anche essere vista come equilibrio ed eleganza.
Questo si è evidenziato soprattutto nei Vermentino, che oltre ad una marca aromatica “sarda” (chiamatela macchia mediterranea se volete) mettevano in mostra delle gamme floreali che la vendemmia 2020 ha distribuito un po’ ovunque in Italia.
Ancora una volta i Vermentino di Gallura hanno mostrato una concentrazione maggiore e anche una presenza aromatica più spiccata. Purtroppo ogni tanto fa capolino, a destra e a manca, un uso del legno che riesce a trasformare dei normali e onesti vermentino in vini dove il legno la fa da padrone. Sempre nel campo dei vini “strani” dobbiamo rimarcare che alcune vinificazioni con estrazioni più marcate non portano grande giovamento ai vitigni bianchi sardi, che hanno bisogno di mano ferma e leggera.
Ma questi sono solo estremi, un gran numero di Vermentino 2020 è di buon livello, di ottima bevibilità e con quella particolare caratteristica di “leggerezza” che ha contraddistinto la scorsa vendemmia.