Ristoranti stellati con carte dei vini online: nun me ne po’ frega’ de meno! Anzi…4 min read

Da qualche tempo si parla sui social di carte dei vini online nei ristoranti pluristellati. Il leit motiv è che è fondamentale avere la carta dei vini online da consultare preventivamente e se non ce l’hai il cliente è scontento, non gli rendi un servizio adeguato, non svolgi appieno il tuo ruolo di ristoratore, non sei al pari con i tempi e così via.

Faccio una premessa: non vado (quasi mai) nei grandi ristoranti e potrei elencare cento motivi per questa mia scelta ma credo ne basti uno: non posso permettermeli. Dura lex sed lex quella del conto corrente.

Per questo non mi sono mai posto il problema della carta dei vini online e anche quando mi è capitato di dover prenotare un ristorante online, stellato o meno,  non mi sono mai curato di guardare se avessero o meno la carta dei vini.

Ora sarò vecchio e superato ma sinceramente per me una delle cose meno importanti sulla faccia della terra credo sia la carta dei vini online. Anzi, secondo me è anche sbagliato, per due ordini di motivi che potrei definire di testa e di cuore.

Di testa

Ho sempre visto un pranzo o una cena in un grande ristorante stellato come un bello spettacolo teatrale. La sala, il tavolo, il servizio, i piatti, i vini sono gli attori di questo spettacolo e io mi siedo per godermelo. Parte del godimento è la sorpresa e le sensazioni correlate che la sorpresa porta con sé e per questo non mi sono mai sognato di cercare su internet le prove di uno spettacolo (non credo nemmeno ci siano) e penso alle risposte di qualche grande attore dei miei tempi,  mettiamo Vittorio Gassman, di fronte alla richiesta di poter vedere una parte delle prove per poi decidere se comprare il biglietto.

Vittorio Gassman

Un grande ristorante è, deve essere un grande spettacolo e scegliere il vino sul momento è parte dello spettacolo, anzi ti coinvolge, proprio come una piéce teatrale che preveda il coinvolgimento degli spettatori in sala. Magari quelle dell’Odin Teatret o di Julian Beck, traslate in uno stellato potrebbero essere eccessive, paragonabili al pagare conti salati per mangiare un piatto in cucina dopo che hai fatto lo sguattero per due ore, però la bellezza di aprire una carta dei vini, toccarla, ponderarla, sfogliarla, consultarla e consultarsi con i commensali con tutta la calma del mondo (in un grande ristorante non esistono tripli turni) per scoprire o riconoscere vini interessanti, particolari, è sicuramente un coinvolgimento piacevole e molto soft. Se uno ha lo stress da prestazione enoica e deve per forza sapere prima quali vini gustare sono affari suoi, ma secondo me dovrebbe lasciare lo stress a casa e godersi, anche scegliendo il vino, il piacere della serata.

Di cuore

Ormai sono passati molti anni dall’ultima volta, quindi forse non faccio testo, ma al primo appuntamento con una ragazza (o con un ragazzo) voi le chiedete come si vestirà o invece vi piace fantasticare e rimanere sorpresi dall’abito e dalla persona?

Per quanto mi riguarda, come dice una nota pubblicità “l’attesa del piacere è anch’essa un piacere” e quindi per me è importante non sapere niente dell’incontro futuro, con una bella donna o con un buon ristorante stellato. Poi l’incontro potrà andare bene o male, ma secondo me se avessi chiesto alle ragazze che vestito si sarebbero messe, avrei avuto ancora meno primi appuntamenti di quei pochi che ho avuto.

Per questi motivi, che rappresentano il piacere di testa e di cuore e per la voglia di farmi cullare, coccolare, stupire, conquistare da uno spettacolo enogastronomico a stelle (e non a strisce) nun me ne po’ frega’ de meno della carta dei vini online, e non valuterò mai un locale per avercela o meno.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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