Ricordando Stefano Teofili3 min read

Stefano Teofili, il moderno pioniere della viticoltura sull’isola di Capraia nell’Arcipelago Toscano e fondatore dell’azienda La Piana, è morto a 46 anni lo scorso 7 dicembre a causa di una malattia che non gli ha lasciato scampo.

Lo avevo conosciuto a cavallo della fine degli anni Novanta e il Duemila. Prima qualche telefonata per avere notizie e poi ci incontrammo di persona a Roma dove abitava. Mi aveva raccontato la storia della sua famiglia che vantava lontane origini genovesi e che dopo aver acquistato dei terreni sull’isola di Capraia, nel 1600 si era stabilita sull’isola. Nel 1949 il padre di Stefano ereditò la proprietà ma non potendo gestirla la diede in affittò alla preesistente Colonia Penale agricola (1873). 

Si produceva un po’ di tutto: olio, vino, allevamento di animali da cortile, bestiame, ecc.  Con la dismissione della struttura carceraria nel 1986 i terreni ritornarono ai vecchi proprietari e l’agricoltura capraiese in assenza di manodopera (i detenuti) di fatto cessò.

Stefano, durante il nostro incontro, mi raccontò il suo sogno di riportare la vitivinicoltura sui terrazzamenti dell’azienda di famiglia, La Piana. Lasciato il suo lavoro di fisioterapista, nel 1999 inizia la sua avventura di vignaiolo.” Trascorrono quasi 2 anni per ottenere tutti i permessi per la rimessa a coltura attraverso non poche difficoltà burocratiche e qualche ostilità. Ho investito fondi propri e ho usufruito di finanziamenti comunitari per il decollo” racconta Stefano sul sito aziendale (www.lapianacapraia.it/).

In realtà le difficoltà furono enormi perché l’area ormai abbandonata da anni doveva essere completamente ripulita dai rovi e dalla macchia, sollevando non poche discussioni con tutte le varie “autorità” più specializzate a creare ostacoli che non a risolverli. Poi nel 2001 l’impianto del vigneto di aleatico da cui nascerà l’Aleatico toscano Igt Cristino, uno splendido vino di grande impatto, piacevole e fruttato.

Scrissi i miei primi articoli su di lui e l’azienda venne inserita nel mio libro (2003) su “ I vini delle isole minori” così come sarà presente nel “Il Vino e il Mare- Guida alla vite difficile delle piccole isole “ del 2011.  In tempi più recenti l’azienda proporrà un Aleatico toscano Igp Rosa della Piana, piuttosto alcolico ma anche molto piacevole. 

Vinificare queste uve non è e non è stato affatto facile. Nonostante la richiesta giacente da tempo, il permesso di costruire la cantina nella “zona industriale” di Capraia, non è mai stato concesso dalle “autorità” competenti. E così, dopo aver difeso i vigneti dagli attacchi degli uccelli e dei mufloni, le uve sistemate in cassette vengono caricate su un camion frigorifero e imbarcate sul traghetto per Livorno. Da Livorno poi un altro traghetto per l’isola d’Elba – non c’è una linea diretta tra Capraia e l’Elba – dove l’accogliente cantina di Italo Sapere, vinifica le uve e imbottiglia il vino de La Piana.

Stefano Teofili, i suoi soci e collaboratori, fanno viticoltura eroica come solo gli angeli matti delle piccole isole sanno fare. Al prossimo Vinitaly, l’azienda presenterà l’ultimo nato, il Vermentino Palmazio 2011. Abbiamo camminato insieme tra gli alberelli che stavano crescendo in fretta ma Stefano purtroppo non ha fatto in tempo ad assaggiarlo. Lui ci puntava molto e d’altra parte non si può campare di solo Aleatico. La Piana adesso andrà avanti con i suoi progetti e gli amici per sostenere l’impresa non mancheranno.

A sua moglie Elisabetta e alla piccola Carola, un abbraccio sincero e affettuoso da parte dei tanti che hanno sempre apprezzato la pacatezza, la passione e la tenacia di Stefano. Era un bravo vignaiolo. Che la terra gli sia lieve.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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