Pruneti Extra Gallery4 min read

Le sfide sono belle quando sono difficili.

Ma sono ancora più belle quando, oltre che difficili, anziché da un accurato piano di battaglia prendono le mosse da un’intuizione che si prova a mettere a fuoco in corso d’opera, con le scariche di adrenalina e gli smarrimenti che ne conseguono.

Facciamo un esempio: che si vuol intendere se si usa l’espressione “Extra Gallery”? Soprattutto se è il nome dato a qualcosa che è a metà strada tra un negozio gourmet, un bar-caffè, una stuzzichineria, uno spaccio aziendale, un cenacolo per appassionati, un ritrovo per gaudenti, un punto di riferimento per amanti della natura, un polo didattico, una bottega, un’accademia, una biblioteca e financo una provocazione?

Ecco, quello che i fratelli Gionni (scritto proprio così: Gionni) e Paolo Pruneti, chiantigiani di schiatta chiantigiana che di più non si potrebbe (cru San Polo), hanno aperto a Greve, proprio sul fondovalle e sul lungostrada principale, dove scampare alla vista del viandante, anche per via dell’architettura biancheggiante, è impossibile, è una cosa che si chiama (appunto) Pruneti Extra Gallery: minimalista e di design, come si direbbe oggi.

Ora, è vero che la famiglia è famosa in Toscana come titolare di un ottimo frantoio e per la produzione di molti, eccellenti extravergini. Non a caso, alla Gallery abbondano l’olio novo 2019 e tanti prodotti a base d’olio: dagli ovvi condimenti in nove diverse tipologie a varie cose mangerecce, inclusi accostamenti arditi e sfiziosità non risapute, che si possono sia consumare al banco, sia asportare.

Ma fin qui sarebbe tutto molto normale.

Già un po’ meno normale e che al bancone del bar si possano assaggiare cocktail fatti a regola d’arte ma sempre “sporcati” creativamente con l’extravergine della casa: il famosissimo Negroni diventa così, con l’aggiunta di un monocultivar di Moraiolo, un piccante “Twist di negroni in EVO”, mentre da quella che i creatori definiscono “la massima espressione delle tecniche della mixology” prende origine un cocktail “Oliveto”, di nuovo a base di monocultivar di Moraiolo della casa. Dal connubio il rum bianco e vino Gallo Nero (Pruneti Bio, è ovvio) ecco infine un inaspettato “Chianti Classico Mojito”.

Sì perché, come si sarà capito, i Pruneti oltre che olio producono pure vino, tutto ovviamente biologico.

Ma se solo così fosse, sarebbe ancora un giochino troppo facile.

Una delle attività storiche della famiglia, anzi quella da cui risale la sua gloria più antica e che naturalmente viene tuttora portata avanti con successo tra le colline chiantigiane è la coltivazione dell’Iris, del Giaggiolo insomma, ovvero di quel fiore simbolo di Firenze che molti scambiano, incomprensibilmente, per un giglio. Gli utilizzatori normali, in tutto il mondo, ne ricavano l’essenza per fare profumi.

Poteva tale fondamentale branca del Pruneti family business restare fuori dalla Gallery?

Nemmeno a pensarci. Ed ecco così, al posto della prevedibile acqua di colonia, saltare fuori una spumeggiante, delicata, invitante birra artigianale stile blanche belga all’aroma, appunto, di Iris. Eccellente, va detto. Con aromi floreali che ben si sposano con l’amarognolo di fondo, rendendo la bevuta oltremodo godibile.

E con questo, sull’allegro buglione della Gallery forse potrebbe bastare. Ma non è ancora tutto.

Per digerire, o come cordiale, ecco il liquore allo Zafferano, made in Pruneti estate si capisce, che i palati più raffinati riconosceranno anche come ingrediente delle polibibite – per dirla coi futuristi – di cui sopra.

Il tutto in questo grande, luminoso, spigliato ambiente ove si può anche sedere e rilassarsi, oppure fare piccole sessioni didattiche di assaggio e di abbinamento di extravergine. E dove i due fratelli e il loro staff si aggirano accogliendo i clienti, dando spiegazioni, offrendo assaggi.

Il buon cronista a questo punto non può più trattenersi e lancia l’ingenerosa domanda: “Ma il progetto finale qual è? E dove volete arrivare?”.

Paolo Pruneti non si turba. Scrolla la spalle e con un sorriso disarmante ammette: “Non lo sappiamo nemmeno noi. Volevamo creare un posto in cui si potesse andare per parlare dei prodotti della nostra terra e soprattutto si potesse capirli, ma senza annoiarsi né limitarsi a una cosa sola. Il primo obbiettivo era facile da raggiungere, il secondo niente affatto. A chi viene qui noi vorremmo semplicemente offrire gli strumenti per riuscirci. E il migliore ci sembra quello di assaggiare, ragionando in compagnia. Giornalisti compresi, beninteso”.

Benvenuti alla Pruneti Extra Gallery, la galleria che non si capisce cos’è, ma che per fortuna c’è.

 

Pruneti Extra Gallery

Piazza Trento 1, Greve in Chianti

Tel. 055 8555091

www.pruneti.it

Stefano Tesi

Stefano Tesi, giornalista professionista, scrive per vari giornali italiani di gastronomia e viaggi. Il suo giornale online è Alta Fedeltà.


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