Pietraventosa riserva: il Primitivo di Gioia al momento giusto2 min read

 

Uno dei limiti delle guide cartacee  è che devono osservare alcune scadenze dettate dal mercato librario ed uscire nel mese di novembre pronte per le vendite natalizie.
Sicché capita di dover spesso assaggiare vini che dovrebbero essere sottoposti al giudizio delle commissioni di degustazione alcuni mesi dopo i canonici mesi che vanno da giugno ad agosto. Per molti vini è un problema perché non riescono ad esprimersi compiutamente, per altri invece che giocano sulla freschezza è un bene perché si riesce a cogliere quello che il tempo negherebbe.
Una delle fortune invece di chi non ha queste scadenze è quella di poter assaggiare i vini seguendo non i tempi del mercati librari che con i vini c’entrano poco, ma seguendo le evoluzioni del vino, andando a descriverne le caratteristiche cercando di cogliere il momento migliore. Così per questa Riserva 2007 di Pietraventosa, che ho avuto la fortuna di assaggiare più volte, ma che credo sia oggi nel suo stadio migliore e che vi consiglio (caso mai lo trovaste, ma cercando nei posti giusti non dovrebbe essere difficile). L’azienda, che si regge sull’entusiasmo di Marianna e Raffaele, giovane e simpaticissima  coppia, riesce  a proporre un vino assolutamente superbo, frutto di un lavoro meticoloso sia in vigna che in cantina. Naso accattivante con note di frutta nera e spezie molto discrete,  eleganti e di grande finezza , tra cui evidenti quelle di macchia mediterranea, anice e cacao. In bocca si pone in continuo crescendo gusto-olfattivo passando dalle more sotto spirito alla liquirizia finale. Una spalla  acida che inizialmente non si avverte ma che pervade un corpo di grande finezza. Il finale di bocca è lunghissimo sottolineato da tanni molto fini quasi setosi.
Uno dei grandi vino di questo territorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pietraventosa Riserva 2007
Primitivo Gioia del Colle Doc Riserva
Az.: Pietraventosa
Tel.:080 5034436
Uvaggio: Primitivo
Giudizio: Eccellente

 

 

 

 

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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