Nuova Doc Delle Venezie: cinquanta sfumature di (pinot) grigio3 min read

Nasce ufficialmente il Consorzio che gestirà la neonata DOC Delle Venezie, "grazie al quale –recita il comunica stampa-  sarà possibile riorganizzare e valorizzare la produzione di Pinot Grigio del Triveneto”.

 

La nuova DOC interregionale  è stata fino ad oggi al centro di infuocate discussioni, anche per avere una produzione per ettaro piuttosto alta.

 

Noi di Winesurf, che da sempre cerchiamo di scavare alla ricerca della verità, abbiamo letto attentamente il disciplinare e possiamo anticiparvi che questa DOC rivoluzionaria precorre i tempi: sarà infatti la prima a legare in maniera inscindibile viticoltura e letteratura, entrambe nella loro accezione “di cassetta”, o  se vogliamo più indirizzate verso la quantità che non la qualità.

 

Infatti il disciplinare, incentrato sul pinot grigio, parte ispirandosi ad un romanzo erotico molto conosciuto e letto, ma certamente di non grande livello letterario. Ci stiamo riferendo a “Cinquanta sfumature di grigio”, da cui è stato tratto anche un film dal grande successo commerciale.

 

Il disciplinare, con una visione assolutamente innovativa recita “La resa per ettaro del pinot grigio DOC viene fissata in 216 quintali ma, visto che ci ispiriamo a Cinquanta sfumature di grigio, questa resa potrà essere moltiplicata fino a cinquanta volte, basta che i grappoli raccolti abbiano una sfumatura di grigio diversa.”

 

Non vogliamo metterci a fare semplici calcoli, ma capite da soli che questa geniale idea porterà a produrre importantissimi quantitativi d’uva per ettaro. Finalmente non si parlerà  di centinaia di quintali ma di centinaia di tonnellate!

 

Considerando l’idea come una delle poche vie per rendere la viticoltura una forma di agricoltura redditizia, verrà presentata al ministero l’autorizzazione per la DOC delle Venezie Rosso, che basandosi su “Cinquanta sfumature di rosso” cercherà di portare il merlot e il cabernet di pianura a rese finalmente remunerative.

 

Pare che il consorzio del Prosecco DOC abbia contattato Erika Leonard, la fortunata scrittrice creatrice di queste immortali opere, per proporle di vergare “Zinquanta sfumatur de prosecchin”, una spumeggiante storia di sesso ambientata nei territori dove la glera impera. Al libro, poi, naturalmente, si ispirerà la DOC…

 

Ma non crediate che solo in Italia si cerchino nuove strade per la viticoltura quantitativa del futuro. Noi di Winesurf siamo informatissimi a riguardo.

 

E’ stata presentata da qualche giorno la nuova “Torre di Babele DOC”, il cui territorio comprenderà tutti i territori dalla Grecia sino all’India. Lo spirito della nuova DOC, che rischia seriamente di rivoluzionare il mondo del vino, è quello di  mettere a coltura tutte le uve possibili immaginabili seguendo una sola regola, il dover produrre più del vicino. Del resto il disciplinare di una DOC che si chiama Babele, visto le moltissime lingue in cui dovrà essere tradotto, doveva essere per forza molto semplice e intuitivo.

 

Tra qualche giorno uscirà la prima bozza del progetto “Fossa delle Marianne IGT”, una nuova Indicazione Geografica che dovrebbe unire tutti quei terreni non solo di pianura o addirittura sotto il livello del mare, ma fortemente inadatti (almeno sulla carta) alla coltivazione della vite. Spicca nel nuovo disciplinare la possibilità di delimitare dei veri e propri cru e infatti la sottozona Mar Morto ha già fatto richiesta di esservi iscritta.

 

Ma la viticoltura del futuro non conoscerà veramente confini e non avrà nemmeno bisogno della luce del sole. Siamo riusciti a scoprire che per Vinitaly verrà presentata la Viaggio al centro della Terra DOC che, continuando sulla strada di unire viticoltura a letteratura,  prevedera di impiantare viti in grotte oggi disabitate ma che, grazie all’arrivo dei viticoltori, potranno divenire popolose e produttive.

 

Come vedete la Delle Venezie DOC è solo un primo passo verso un radioso futuro.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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