Montesodi 2011: un vinone!2 min read

La famiglia Frescobaldi vanta un legame con la produzione di vini che probabimente nessun’altra azienda italiana può eguagliare in termini di longevità. Infatti la famiglia fiorentina è da ben 30 generazioni e 700 anni dedita alla produzione di vino.

Montesodi è una vigna storica nella Tenuta di Nipozzano, il vino nato nel 1974 è realizzato solo nelle annate migliori da uve sangiovese 100%. Nel 2011 era IGT, dal 2018 rientra nella DOCG Chianti Rufina sotto il cappello Terraelectae, la “Gran Selezione” di questo territorio.

I 20 ha di vigneto Montesodi si trovano a 400 mt nella tenuta Castello di Nipozzano, con esposizione Sud/Ovest, in un terreno arido e sassoso, con importanti pendenze, costituito da alberese, calcareo e argilloso, quindi ben drenato e in parte povero di sostanza organica. La prossimità del versante montuoso si affaccia sulla valle del fiume Arno, permettendo al vigneto di beneficiare di un microclima particolare nell’area del Chianti Rufina. La forma di allevamento è a Guyot, con impianti a 5850 ceppi per ha.

L’andamento di questa annata è stato caratterizzato da una primavera fresca seguito da un’estate calda ma non torrida, se non che nelle ultime settimane di agosto, dove definirla torrida sarebbe fargli un complimento. La cosa ha fatto in modo di avere uve con forti concentrazione di materiale polifenolico e sane dal punto di vista sanitario, regalando una delle annate concentrate al sangiovese.

Le uve raccolte i primi di ottobre eseguono una macerazione di 30 giorni, a seguire la fermentazione malolattica. La maturazione avviene in botti da 30 hl di rovere austriaco e francese per 18 mesi, e poi 6 in bottiglia prima di entrare in commercio.

MONTESODI 2011 TOSCANA IGT -Castello di Nipozzano- Colore rosso rubino intenso di media fittezza, con riflessi brillanti e sfumature granata all’unghia. Al naso elegante e travolgente, in evidenza spiccate note di piccoli frutti di bosco e mora di rovo si fondono molto bene con la viola mammola e la rosa canina. Segue un ampio bouquet di sentori erbacei di sottobosco: radice di rabarbaro, erbe aromatiche, note tostate di caffè e sentori speziati di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero e liquirizia. Al palato è graffiante, di grande verticalità nella sua infinita persistenza e pulizia nel sorso, molto ricco, appagante. Aristocratico.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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