“Non è rosso, non è bianco e neanche rosato: che cos’è ? E’ Mania! ” E’ questa la frase con cui Beniamino Faccilongo in quel di Lucera, territorio del Cacc’e Mmitte, mi presenta il suo vino. “Parliamone!” gli ho detto.
Così dopo i convenevoli, stappiamo. Troppo per un rosato e troppo poco per un rosso, ma quello che stupisce non è tanto colore e naso, i classici “sentori di piccoli frutti”, ma la bocca che resta a metà strada.
Un po’ rustico lo è.
Stappato in cantina e bevuto a casa davanti ad un piatto di mazzancolle saltate in padella.
Forse l’abbinamento ne ha sofferto, ma io ho goduto come un riccio, Ah, dimenticavo: l’uvaggio è lo stesso del Cacc’ e Mmitte, cioè Nero di Troia, Montepulciano, Sangiovese, Malvasia bianca e Trebbiano.
Prezzo attorno ai 15 euro