Mamojà Vives 20212 min read

Comunità e territorio sono le due parole che hanno dominato la bella manifestazione organizzata dall’associazione Mamojà, che riunisce circa 70 viticoltori e 21 cantine del piccolo paese di Mamoiada nel cuore della Barbagia.

L’associazione nata nel 2015 con la funzione di dare voce, valorizzare e preservare un territorio unico per le sue caratteristiche geo-morfologiche, ha in questi anni fatto passi notevoli nella produzione di vini, soprattutto Cannonau, che possono senza alcun dubbio essere considerati unici.

I terreni di disfacimento granitico in un contesto naturale, selvaggio e incontaminato, sono le condizioni ideali per la produzione di vini di grande eccellenza.

La parola territorio, nella sua accezione più ampia e complessa ( e quindi intesa come interazioni di terreni, clima, vitigni e opera dell’uomo) trova qui a Mamoiada una pienezza fuori dal comune.

Certo il territorio così inteso ha molti riscontri in Italia ed all’estero, ma quello che rende particolare questo pezzo di Sardegna è anche il senso di comunità che si respira. E’ il sentimento chiave che rende possibile una visione del vino unitaria, sia pure nel rispetto delle individualità e degli stili che man mano i piccoli produttori stanno acquisendo.

Non deve stupire se al bar invece di parlare di calcio, si discute di potatura e di vendemmia. Qui il vino è vita, la sua cultura ha radici ancestrali profonde, talmente profonde che fanno parte del modo di essere e di vivere.

Quasi tutti hanno un pezzo di terra da coltivare e moltissimi hanno i loro alberelli di Cannonau e producono vino. E’ sempre stato così. L’isolamento storico sofferto da questa terra ancor di più aggravatosi negli anni ’70 e ‘80, ha contribuito ad aumentare, unire e cementare il senso della comunità ed è forse uno dei riflessi non negativi di un periodo sociale molto travagliato.

Intendiamoci, non mancano contraddizioni e contrapposizioni, ma sono parte dialettica di un processo che guarda con grande fiducia al futuro. L’arrivo poi di una nuova generazione di figli e nipoti, ha innestato, sempre nel rispetto delle tradizioni, una nuova fase che avrà sicuramente effetti molto positivi in futuro. Mamoiada e Mamojà sono tutto questo, un insieme in cui il vino domina come strumento e fine. Potrei fare un torto a qualcuno citando i nomi dei produttori che mi hanno maggiormente colpito, per cui mi limiterò nel dire che i punteggi che ho segnato sui miei appunti, vanno dagli 88 ai 93/100 e per me che sono molto parco nei punteggi è un grandissimo risultato.

La storia dei vini di Mamoiada sia pur centenaria è appena iniziata.

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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