Comunità e territorio sono le due parole che hanno dominato la bella manifestazione organizzata dall’associazione Mamojà, che riunisce circa 70 viticoltori e 21 cantine del piccolo paese di Mamoiada nel cuore della Barbagia.
L’associazione nata nel 2015 con la funzione di dare voce, valorizzare e preservare un territorio unico per le sue caratteristiche geo-morfologiche, ha in questi anni fatto passi notevoli nella produzione di vini, soprattutto Cannonau, che possono senza alcun dubbio essere considerati unici.
I terreni di disfacimento granitico in un contesto naturale, selvaggio e incontaminato, sono le condizioni ideali per la produzione di vini di grande eccellenza.
La parola territorio, nella sua accezione più ampia e complessa ( e quindi intesa come interazioni di terreni, clima, vitigni e opera dell’uomo) trova qui a Mamoiada una pienezza fuori dal comune.
Certo il territorio così inteso ha molti riscontri in Italia ed all’estero, ma quello che rende particolare questo pezzo di Sardegna è anche il senso di comunità che si respira. E’ il sentimento chiave che rende possibile una visione del vino unitaria, sia pure nel rispetto delle individualità e degli stili che man mano i piccoli produttori stanno acquisendo.
Non deve stupire se al bar invece di parlare di calcio, si discute di potatura e di vendemmia. Qui il vino è vita, la sua cultura ha radici ancestrali profonde, talmente profonde che fanno parte del modo di essere e di vivere.
Quasi tutti hanno un pezzo di terra da coltivare e moltissimi hanno i loro alberelli di Cannonau e producono vino. E’ sempre stato così. L’isolamento storico sofferto da questa terra ancor di più aggravatosi negli anni ’70 e ‘80, ha contribuito ad aumentare, unire e cementare il senso della comunità ed è forse uno dei riflessi non negativi di un periodo sociale molto travagliato.
Intendiamoci, non mancano contraddizioni e contrapposizioni, ma sono parte dialettica di un processo che guarda con grande fiducia al futuro. L’arrivo poi di una nuova generazione di figli e nipoti, ha innestato, sempre nel rispetto delle tradizioni, una nuova fase che avrà sicuramente effetti molto positivi in futuro. Mamoiada e Mamojà sono tutto questo, un insieme in cui il vino domina come strumento e fine. Potrei fare un torto a qualcuno citando i nomi dei produttori che mi hanno maggiormente colpito, per cui mi limiterò nel dire che i punteggi che ho segnato sui miei appunti, vanno dagli 88 ai 93/100 e per me che sono molto parco nei punteggi è un grandissimo risultato.
La storia dei vini di Mamoiada sia pur centenaria è appena iniziata.