Madonna di Campiglio: volete sciare? Sembra facile…3 min read

Non sarà tema prettamente inerente all’enogastronomia ma voglio parlarvi di due cose, una bella ed una brutta. La bella si chiama (almeno sulla carta) settimana bianca a Madonna di Campiglio. In realtà sono in questo importante centro sciistico da quattro giorni e non posso, anzi, potevo, lamentarmi di nulla.

Bel tempo, piste innevate e ben tenute, un albergo semplice ma confortevole. Insomma tutto bene fino a stamani, quando abbiamo letto alla partenza di una funivia un cartello riportante la brutta notizia che domani e dopodomani (venerdì e sabato) "alcuni" impianti (tre per la cronaca, su un totale di 20) e tutta la zona del Grostè sarebbero rimasti chiusi per una “gara internazionale”.

Per chi non conosce Campiglio spiegherò che il Grostè è praticamente uno dei  quattro “versanti” su cui si può sciare. Sono piste piuttosto facili, molto ampie, in quota (2500 metri circa) da cui si gode un panorama stupendo. Ovviamente sono sempre piene di persone che non sono proprio dei maestri di sci, ma sono molto gradite anche a chi sa sciare bene.

Al danno (anche economico, visto che una buona fetta delle piste di Campiglio non sono utilizzabili per due giorni, pur avendo pagato regolare skipass) si è aggiunta la beffa. Oggi, circa all’una, 2 delle 3 delle piste del Grostè sono state chiuse per preparare la gara di domani. Non vi dico la confusione sulla pista rimanente, con grossi rischi di incidenti, visto l’enorme numero di persone che è stato costretto a ritrovarsi su una sola pista, divenuta per l’occasione una specie di "cul de sac", dove non potevi fare un metro senza rischiare di colpire o essere colpito da qualcuno.

Però Madonna di Campiglio ha una delle piste più famose del mondoper fare gare, il mitico Canalone Miramonti, pista difficilissima ma perfetta per gare internazionali. Bene, questa pista, come sarebbe stato logico, non verrà usata. Al suo posto correranno su una pista quasi per principianti, che rende lecita la domanda “Che tipo di gara internazionale sarà mai questa?
Insomma: ci hanno fatto pagare lo skipass per sette giorni ma per due e mezzo non ci permettono di usare uno dei quattro comprensori sciistici della zona (quello, tra l’altro, meno adatto alle gare). Inoltre, senza avvisare nessuno, hanno costretto oggi migliaia di persone a “ristringersi” in una sola pista, rischiando non poco.

Di questo bellissimo servizio al turista chi dobbiamo ringraziare? Il presidente della società che gestisce gli impianti di risalita? Il sindaco di Madonna di Campiglio, che si vanta di aver chiuso il centro alle auto ma non credo si vanti per la chiusura di queste piste? Il comitato organizzatore della gara? Non lo so, quindi, anche a nome delle 40 e più persone che sono con me in questa settimana, ringrazio tutti e garantisco che non torneremo più a Madonna di Campiglio. Abbiamo solo questo modo per protestare contro quello che pare tutto un sopruso e, state tranquilli, lo useremo.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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