Ancora si discute sull’origine del nome, se deriva dalla storica Troia dell’Asia minore o dalla città alla porte dell’appennino Dauno in provincia di Foggia.
Ovviamente lasciamo questo compito agli storici, mentre noi ci occupiamo di quello che ci arriva nel bicchiere e dintorni.
Forse non tutti sanno che il Nero di Troia da qualche tempo costituisce la base della nuova DOC Tavoliere ( che il signore l’abbia in gloria!) e che copre quindici comuni di due provincie (Bari e Foggia) con buona pace della territorialità.
Sul latte versato è inutile piangere, resta solo da vedere cosa succederà a questa ennesima denominazione.
Intanto per quelle poche aziende, tra cui la giovanissima azienda Pirro, storica famiglia di Troia che possiede 8 ettari vitati e che ha creduto nel vitigno in tempi non sospetti, non credo cambierà molto.
L’Epiro 2009 è alla sua prima vinificazione ed anche se il tratto vanigliato-speziato è ben presente, non lo è al punto da oscurare un frutto comunque evidente, risultando complessivamente molto interessante.
Innanzitutto perché mostra un’ interpretazione giocata sui timbri dell’eleganza, poi ha profumi complessi di frutta rossa con venature balsamiche che vanno a sommarsi ad un palato morbido con tannini suadenti, il che per questo vitigno non è affatto scontato.
Bella lunghezza e liquirizia nera nel finale molto piacevole.
Epiro 2009
IGT Puglia Nero di Troia
AZ. Cantine Pirro
Tel.: 347 1295595
Uvaggio: Nero di Troia