L’eleganza del Sinfarosa2 min read

A molti sembrerà una banalità ma vale la pena ripetere che la qualità del terreno su cui cresce la vite è uno degli elementi fondamentali per ottenere vini eccellenti e la sua composizione influenzerà in modo determinante il vino che si otterrà.

Spesso si dimentica questa basilare condizione, pensando che la si possa in qualche modo compensare o sostituire con pratiche agronomiche e soprattutto di cantina.

La diversità dei terreni quindi spiega o dovrebbe spiegare anche la diversità dei vini di una stessa zona, ma questo spesso non avviene.

La dolente nota della mancanza delle zonazioni d’altronde sta proprio a testimoniare quanto strada ci sia ancora da percorrere, nonostante la viticoltura pugliese in generale viva un momento di grande appeal.

Traslando questo discorso al Primitivo di Manduria, tutti sanno che le diverse zone: terre sabbiose, rosse e nere, esprimono vini differenti, ognuno con le proprie specificità, eppure manca il riconoscimento che permetta di affrontare in modo scientifico questa diversità ed il loro riconoscimento territoriale.

Il Primitivo Sinfarosa, che proviene dall’omonima contrada, arriva da terreni che poggiano su roccia tufacea tipica della zona che da Manduria conduce ad Avetrana, ha quindi colore rubino intenso con profumi di amarena e prugna e frutti neri e poi note ben percepibili di pepe e cacao oltre che di vaniglia.

Al palato è elegante con sfumature di prugna nera e spezie e buon supporto acido a far da contraltare ai suoi 15 gradi. Chiude in modo elegante e persistente e con una leggera e piacevole tannicità

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sinfarosa 2010

Primitivo di Manduria DOC

Az. Accademia dei Racemi

Tel. 099.9711660

Uvaggio: Primitivo

Giudizio: ottimo

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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0 responses to “L’eleganza del Sinfarosa2 min read

  1. Ho avuto in degustazione i vini di accademia di Racemi all’ultimo Vitigno Italia, in presentazione c’erano le versioni 2011 di Archidamo, Felline, Sinfarosa e il Dunico 2010.
    Oltre al territorio che permetteva di esprimere differenze gusto-olfattive nei vini anche la presenza di cloni di diversa origine, aveva la sua incidenza.

    Li ho trovati comunque vini molto polposi, opulenti, in particolare lo zinfandel, che abbisognano di tempo per assestarsi data la componente tannica prorompente e l’alcolicità  decisa.

    Un pò troppo finto e costruito il dunico nonostante venga prodotto da vigne ad alberello con oltre 50 anni su terreni sabbiosi che gli conferivano eleganza ma la presenza del legno di affinamento è oggi troppo presente e anacronistico.

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