“L’annata vitivinicola in Piemonte”: una pubblicazione da non perdere!3 min read

La domanda che ogni appassionato di vino dovrebbe porsi ogni anno di fronte ad una nuova annata vinicola è “Com’è andata realmente?”.

Quasi sempre, a chi la domanda se la pone,  le risposte arrivano da amici produttori sparsi per l’Italia, da informazioni raccolte in itinere, dall’averla vissuta sul campo (ma non siamo ubiqui) e da altri vari modi, spesso molto artigianali.

Per questo “L’annata vitivinicola in Piemonte” che oramai da molti anni la Vignaioli Piemontesi propone al mondo è un’opera che tutti dovrebbero procurarsi e leggere con attenzione.

“Oddio, ma è roba tecnica!” si potrebbe obbiettare ma invece, come del resto per Le Stagioni e le uve del Consorzio Friuli Colli Orientali, è un’opera leggibilissima, dove anche una bella serie di chiari grafici aiutano a comprendere, vitigno per vitigno, zona per zona, come è andata l’ultima annata.

Tutto questo grazie a rilevamenti in 168 vigneti diversi ( per 18 uve diverse) sparsi in tutto il territorio viticolo del Piemonte. Per non parlare delle centraline meteo sparse nelle principali zone vitate che non solo riportano temperature e pluviometria, ma presentano lo storico di almeno 25 vendemmie.

Un’opera quindi che, basandosi su dati certi e su confronti con altre vendemmie fa un quadro preciso dell’ultima annata.

Leggendolo ho capito cosa aspettarmi dai prossimi assaggi dei bianchi e dei rossi giovani e anche come vedere l’evoluzione del tanto amato nebbiolo nelle zone importanti del Piemonte.

Se qualcuno non avesse comunque voglia di leggersi tutte le 65 pagine (chiuse da un interessante resoconto sulla situazione delle IGP e DOP piemontesi) può scegliersi il vitigno che più gli interessa e con una paginetta se la cava. A questo proposito non potete perdervi le pagine relative al nebbiolo, dove si spiega come il cambiamento climatico stia portando a situazioni molto particolari per questo importantissimo vitigno.

Ma il mio consiglio è quello di leggerlo il più possibile, perché certi dati non servono solo a capire meglio l’annata (ogni annata) ma l’attuale mondo del vino. 

A proposito, per leggerlo in formato digitale basta andare sul sito dei Vignaioli Piemontesi   e poi cliccare su “Riviste e Pubblicazioni”. Lì troverete anche le informazioni su una ventina di annate fino quasi al 2000 (e scusate se è poco).

Per la versione cartacea invece bisogna essere abbonati a Millevigne, la loro rivista trimestrale “tecnica ma non troppo” di cui anche bisognerebbe parlare perché è veramente unica nel panorama italiano.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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