La sincerità del Fatalone2 min read

Ci sono vini, come il Primitivo, che hanno nella loro natura  una dirompente spontaneità, anche quando vengono  imbrigliati in versioni “moderniste” che non ne esaltano certo il lato più autentico, oppure addomesticandoli per palati meno esigenti e più omologati.

E’ un peccato che non ci sia ancora una piena consapevolezza della grandezza del Primitivo, di Manduria e di Gioia, che nonostante tutto riesce ad esprimere come nessuno la solarità di un territorio e la forza di un vitigno.

Se oggi a Gioia del Colle  c’è una inversione di tendenza produttiva lo si deve ad aziende storiche, come la Fatalone  di Filippo Petrera e suo figlio Pasquale, che non hanno mai ceduto alle facile lusinghe del mercato.

Il suo esempio è stato  seguito tante altre aziende e si può quindi parlare oggi di una qualità piuttosto diffusa, cosa che pochi territori possono vantare.

Prendete ad esempio questa Riserva 2005, ancora in commercio e se avrete la pazienza di attendere che perda la sua naturale ritrosia e  si apra nel bicchiere avrete una delle più belle soddisfazioni che il Primitivo possa darvi.  Colore rosso rubino intenso con sfumature lievemente granata. I profumi si muovono su toni maturi di ciliegia, more e gelso nero con sottolineature di chiodi di garofano, cannella e di erbe di macchia mediterranea. Al palato è elegante con sensazioni intense ancora  di frutti neri e spezie sostenute da una acidità non comune. Il finale di radice di liquirizia è persistente e si stempera in sensazioni quasi  sapide. Un  bell’esempio di carattere ed aderenza territoriale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fatalone Riserva 2005
Gioia del Colle DOC Primitivo
Az.: Fatalone
Tel.: 0803448037
Uvaggio: Primitivo
Giudizio: Ottimo

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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