La Pre-Anteprima, per un vino pre-bevuto2 min read

A Bardolino, lunedì 10 dicembre, è andato in scena un evento nuovo nel panorama enoica nazionale: la prima “pre-anteprima” di un vino, in particolare del Chiaretto.

E’ evidente che il consorzio Bardolino sta accelerando sulla promozione di quello che negli ultimi anni da brutto anatroccolo si sta rivelando in un cigno dorato.

La rosé revolution iniziata nel 2014 sta dando i suoi frutti e, probabilmente, nemmeno Angelo Peretti stesso (non ci stancheremo mai di dirlo…l’uomo responsabile della rivoluzione rosa) avrebbe pensato di poter snocciolare 4 anni dopo, i numeri di un successo che sta investendo il territorio del Garda Veronese, anche a scapito del suo rosso, il Bardolino appunto.

Di fronte a questa innovazione-manifestazione mi sembra giusto dare un’occhiata al passato, per capire come, piano piano,  siamo passati dal niente alle anteprime e adesso addirittura alle pre-anteprime.

Nei primi anni novanta nacquero le prime timide anteprime (Brunello, Chianti Classico, Barolo) ma da fine anni 90 ad oggi è stato un fiorire di eventi di questa tipologia, alcune di successo, altre meno.

All’inizio lo scopo era quello di fare assaggiare vini “dalla vasca” per poter giudicare un’annata; ma fin da subito si capì che il valore intrinseco di quel dato era scarsamente significativo se poi si doveva aspettare qualche anno per vedere quello stesso vino arrivare in bottiglia sul mercato. E fu così che le anteprime mantennero quasi tutte il nome, ma nei contenuti cambiarono il format, proponendo vini pronti per uscire sul mercato o quasi, dato estremamente più interessante per stampa, buyer e appassionati.

E se c’è un vino che può avere un senso assaggiare dalla vasca o già in bottiglia da pochi giorni è proprio il Chiaretto. Le motivazioni in questo caso di una pre-anteprima sono facilmente intuibili: Il Chiaretto ha già una sua vera e propria anteprima in primavera, il rischio è però che buyer e operatori assaggino vini  già finiti in cantina o in esaurimento, dunque aldilà della stampa che può e forse deve attendere un vino nella sua completa maturità, una pre-anteprima a dicembre assume un significato commerciale rilevante.

La stessa cosa naturalmente non ci sentiamo di dirla per denominazioni dove i vini devono maturare per anni prima di entrare in commercio.

Angelo Peretti ancora una volta gioca in contropiede, spiazzando ma anche convincendo, e questo numero zero sarà probabilmente destinato a segnare una nuova tappa nel processo di crescita commerciale e qualitativa dei Rosé del Garda Veronese.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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