Irancy Les Mazelots 2018, Goisot. La memoria dei ciliegi1 min read

Prime ad essere evocate avvicinando il calice al naso sono la ciliegia scura e la griotte. Quasi il ricordo dei ciliegi espiantati per far posto al pinot noir quando la viticultura riprese  vita in quei luoghi dopo le devastazioni della fillossera e  della Grande Guerra. Poi la crema di cassis, a rendere goloso un sorso fresco e gradevolmente vellutato, reso più intrigante da una sottile vena speziata.

Viene da Les Mazelots, il più grande  dei lieux-dits di Irancy, sul  versante a NO del paese che si allunga verso Saint-Bris. Patria di bianchi quest’ultima con suoli che  assomigliano a quelli della vicina Chablis, mentre è terra di rossi Irancy, prima AOC del Grand Auxerrois e unica in rosso.

Solo pinot nero, senza il rustico césar ammesso in quota parte dal disciplinare: va da sé diverso da quello della Côte d’Or, ma non privo di complessità e una certa eleganza.

Lo producono i Goisot, vignerons di punta di questo terroir, abili non solo col pinot e con l’originalissimo sauvignon di Saint Bris, ma anche con lo chardonnay e con l’aligoté, che qui rivaleggia talvolta con quello di Bouzeron.

€ 22.00 circa

 

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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