InvecchiatIGP: Primanota 2018, Tenuta Montagnani. Un rosato che suona sempre bene.2 min read

In questa rubrica non parleremo dei problemi geriatrici di qualcuno di noi (anche se sarebbe utile). Il nostro intento è quello di andare a scovare e raccontare i vini italiani “non giovanissimi”. Abbiamo pensato a questa dizione perché non parleremo quasi mai di quelli che vengono definiti “vini da grande invecchiamento” ma cercheremo sorprese, chicche, specie tra vini che nessuno si aspetterebbe.

Nel pensiero comune un vino rosato di quattro anni è quasi sempre “andato”, ha perso le sue caratteristiche e molto probabilmente si è ossidato. Certamente sono ancora pochi i vini italiani di questa tipologia che possono permettersi di invecchiare per 4-5 anni senza subire precipitose cadute, ma ogni tanto qualcuno capita come in questo caso.

E sì, perché Federico Montagnani ha scelto di inserire un rosato in gamma proprio nel 2018, quattro anni fa, senza alcuna presunzione di fare un prodotto che durasse a lungo, anche perché ne fa davvero un numero esiguo di bottiglie che spariscono in un battito d’ali. Peccato davvero, perché la seconda bottiglia di Primanota in mio possesso (lo avevo già recensito nel maggio 2020) è una piccola perla! Oltre ad avere ancora un vivissimo colore buccia di cipolla, appena orientato verso una tonalità granata, regala dei profumi davvero invitanti, con i frutti di bosco che troneggiano su una base leggermente pepata (elemento che nel 2020 non appariva), si sente l’arancia, la fragolina, la melagrana, ma è al palato che sorprende: ha mantenuto una spiccata vena acida, un velo tannico e una netta sapidità che lo rendono davvero gustoso.

A comporre questo vino contribuiscono il syrah per il 60%, merlot per il 30% e sangiovese per la restante parte. Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, possiamo dire che al naso si sente che il frutto è più maturo e con una punta di ossidazione, ma all’assaggio è del tutto diverso, emerge una trama ricca e ben più coinvolgente di com’era due anni fa, solida e senza cedimenti, una vera fortuna averne conservato un esemplare. Come si dice scherzosamente dalle mie parti, sapevatelo!

Roberto Giuliani

Roberto Giuliani è il direttore di Lavinium. È anche un appassionato e bravissimo fotografo.


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