InvecchiatIGP. Friuli Colli Orientali DOC Sauvignon 2015, Buiatti Livio e Claudio: una favola a lieto fine3 min read

In questa rubrica non parleremo dei problemi geriatrici di qualcuno di noi (anche se sarebbe utile). Il nostro intento è quello di andare a scovare e raccontare i vini italiani “non giovanissimi”. Abbiamo pensato a questa dizione perché non parleremo quasi mai di quelli che vengono definiti “vini da grande invecchiamento” ma cercheremo sorprese, chicche, specie tra vini che nessuno si aspetterebbe.

Diciamo che la storia di questo vino, racchiusa in 10 anni, può essere raccontata nell’adattamento del titolo di una famosa fiaba, fatta conoscere ai più da Walt Disney: la fiaba è La bella e la bestia ma questo Sauvignon potremmo definirlo Da bestia a bella e se avete un minimo di pazienza vi spiego anche il perché.

L’azienda Buiatti Livio e Claudio è una cantina ipertradizionale a conduzione familiare nei Colli Orientali del Friuli: da sempre, a Buttrio, produce vini monovarietali schietti e immediati come il loro Sauvignon, che fa solo acciaio.

Un vino che nasce per essere bevuto e goduto giovane: assaggiammo il 2015 per la guida di Winesurf nel 2016, quindi dopo essere stato imbottigliato da pochissimo tempo e ci piacque molto, tanto da premiarlo come Vino Top. Sono andato a ricercare la motivazione al premio e nella scheda avevamo scritto: “Vino rustico se vogliamo, quasi aggressivo al naso ma per noi resta comunque un esempio di un modo tradizionale di fare Sauvignon. può piacere o non piacere, a noi piace!” Nelle note di degustazione personali avevo scritto: “naso intenso, molto vegetale ma classico- bocca rustica con bella polpa e pienezza”. Quindi un vino dai profumi intensi ma abbastanza verdi e non certo eleganti, corposo ma un po’ burbero in bocca.

Qualche giorno fa sono sceso in cantina e mi è capitata in mano una bottiglia della stessa vendemmia: l’ho presa, messa in frigo per qualche minuto (i bianchi non vanno bevuti freddi) e poi l’ho aperta.

Il colore era sempre brillante e giovanile ma sono stati i profumi che mi hanno veramente colpito: nessuna nota vegetale, ma qualche bel sentore di agrume che nel giro di qualche minuto si è trasformato in idrocarburi e note minerali di una finezza incredibile.  In bocca il vino era diventato più esile ma molto elegante, non certo basato sulla freschezza ma su un equilibrio delle parti che lo rendeva particolarmente piacevole.

Nel non stretto giro di 10 anni questo vino, fatto per essere bevuto giovane, oltre a rimanerlo era cambiato completamente, diventando l’opposto, piacevolissimo, di quello che era.

Insomma, la “bestia” di 10 anni prima si era trasformato nella “bella” che avevo nel bicchiere e devo dire che è stata proprio una favola a lieto fine.

Buiatti Livio e Claudio

Via Lippe, 25, 33042 Buttrio UD

Telefono: 0432 674317

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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