In un libro la storia dei primi cinquant’anni di Riecine2 min read

Il 3 dicembre 1971, a Firenze, di fronte a un certo notaio Gritti, accadde una cosa molto importante per gli  appassionati del Sangiovese e del Chianti Classico: l’acquisto del podere di Riecine da parte di Palmina Abbagnano e John Dunkley.

Parte da lì la storia di un’azienda che in questi quasi 50 anni è diventata un punto di riferimento chiantigiano nel mondo.

Ho scritto “quasi 50 anni” perché ne sono passati 49 e, allo scoccare del 50^ anno uscirà un libro che traccerà la storia di questa cantina. Il libro sto provando a scriverlo io, cercando di vedere la storia di Riecine attraverso la stessa storia del Chianti Classico e del vino toscano in una metà di secolo che è stata piena zeppa di cambiamenti.

Qualche giorno fa il grande storico Alessandro Barbero ha detto che la cosa che gli piace di più è spulciare negli archivi e fare ricerche in biblioteca. Per questo libro sto facendo un po’ come lui, cercando da una parte negli archivi storici (grazie Accademia dei Georgofili) per quanto riguarda la storia recente e passata del Chianti e della zona di Gaiole, e dall’altra intervistando personaggi, sia molto anziani ma sempre arzilli, sia molto più giovani e ancora in piena attività,  che hanno vissuto gli anni dell’arrivo di John e Palmina a Riecine e naturalmente i periodi successivi.

Perché, come ogni storia che si rispetti, Riecine e i suoi vini hanno vissuto cambiamenti e sviluppi. Indubbiamente uno sviluppo notevole c’è stato guardando il meraviglioso Cabreo del XVII° secolo che, grazie a Elisabetta e Riccardo Stucchi, abbiamo potuto ammirare  a Badia a Coltibuono e che “fotografa” il podere di Riecine come era allora.

Ma non solo di storia tratterà il libro: avranno grande spazio le degustazioni  dei vini prodotti a Riecine dal 1971 a oggi, raccontati da grandi giornalisti e amici di Riecine, ci saranno ricette create  da chef di grido con i vini di Riecine, parleranno sia quelli che adesso lavorano in azienda sia naturalmente quelli che vi hanno lavorato per anni, creando vini che sono dei punti fermi nel mondo del sangiovese chiantigiano.

Un libro che penso sarà interessante da leggere, mentre sono sicuro sarà bellissimo  da sfogliare grazie alle foto di Bruno Bruchi.

Ma per sfogliarlo e leggerlo ci vorrà sicuramente più di un anno da oggi, quindi mettetevi comodi.

A proposito, se qualcuno di voi avesse informazioni storiche su Riecine, di qualsiasi tipo, mi farebbe un grande favore mettendosi in contatto con me alla mail redazione@winesurf.it

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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