Il vino ai tempi dello spread2 min read

Il vino ai tempi dello spread “Che mi sta a significare ?” avrebbe detto Camilleri per bocca di Montalbano.

E’ la cosa che mi sono chiesto quando ho avuto tra le mani il libro di Guglielmo Belleli.

Interrogativofugato subito, ma non del tutto, leggendo il sottotitolo: “ Tips and tricks per bere bene (meglio) a casa e al ristorante senza rischiare il default”, dove le prime due parole stanno per trucchi e suggerimenti.

Oddio ! Mi sono detto, pensando ad una analisi di tipo economico-sociale. Invece no, nulla di tutto questo!

Il libro scritto in modo tutt’altro che cattedratico, cosa che ci si poteva aspettare visto che l’autore è stato anche ordinario di psicologia presso l’Università di Bari, è diretto ad un pubblico che non vuole rinunciare a bere bene, ma senza svenarsi o fare un mutuo.

L’approccio è semplice, di buon senso direi e mette l’accento su quei vini che spesso per un motivo o per l’altro non riescono ad emergere come invece la loro qualità richiederebbe.

Piccole perle dell’enologia, che solo chi ha una frequentazione assidua con il mondo del vino riesce a cogliere.

Forse per gli appassionati, i wine lovers come si chiamano ora, il libro potrebbe essere anche scontato, ma non è diretto a loro o meglio non solo a loro, che comunque potrebbero, leggendolo, avere molti spunti su cui meditare.

Bellelli non è un professionista del vino, se con questo termine si intende colui che trae sostentamento economico dalla degustazione, commercio o divulgazione, ma ama definirsi un appassionato, un degustatore amatoriale.

Beve vino non per professione ma perché gli piace, perché, come sostiene lui stesso, è mosso dalla curiosità; ma quanto a cultura enoica ne ha da vendere anche a chi lo fa per mestiere.

Provate a leggere una delle tante schede che corredano il libro e vi troverete un racconto del vino e del suo produttore, fluido, scorrevole, con un linguaggio non paludato, comprensibile anche a che di vino ne mastica (beve) poco.

Forse è questo il pregio maggiore di questo scritto: spiegare con parole semplici quello che spesso e più semplice bere che spiegare.

 

 

 

Tips ad tricks per bere bene (meglio) a casa e al ristorante senza rischiare il default

Autore: Guglielmo Bellelli

Editore: Adda

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE