Il piccolo universo di Summa2 min read

Ci arrivi e ti si apre un piccolo universo!

Summa è senza dubbio  una delle più interessanti rassegne del vino che si svolge in Italia. Notevole la presenza di produttori provenienti soprattutto da Germania e Austria, ma anche  dalla Francia e persino dalla Nuova Zelanda.

Sfilano nei bicchieri Gruner Veltliner, Silvaner, Riesling del  Rheingau, Baden, Nahe, qualche Sauvignon e Chardonnay. Una sfilza di vini  che da soli basterebbero  a giustificare il viaggio in questa piccola ed accogliente isola voluta ed organizzata da Alois Lageder tra le colline dell’Alto Adige.

Il palazzotto rinascimentale, Cason Hirschprunn e Tor Lowengang sede della cantina, sembrano  fatti apposta per accogliere la folla di appassionati degustatori, sotto lo sguardo soddisfatto e compiacente  del padrone di casa.

La manifestazione (21-22 marzo), ormai giunta al suo diciassettesimo anno non mostra affatto sintomi di stanchezza e fedele alla sua originaria impostazione si impone per la scelta qualitativa delle cantine invitate, con un occhio molto attento al mondo Demeter (società che certifica le aziende di produzione biodinamica) di cui la cantina Lageder è socia ed a cui  viene riservata una intera sala.

Di livello anche la presenza dei produttori italiani: impossibile citarli tutti , ma ognuno con il proprio  tavolino a soddisfare palato e curiosità dei degustatori, senza alcuna ressa, senza alcuna fretta. L’accurata regia di casa Lageder assicura uno svolgersi non caotico, dove alle degustazioni è possibile anche  alternare momenti di assaggio di vari prodotti (salumi, pani, formaggi) che diventano occasione per  un momento di relax, di conversazione e di socializzazione.

A pranzo, giusto per contenere l’appetito, un servizio ben organizzato assicura una serie di preparazioni gastronomiche affidate agli sponsor di ottimo livello: dai tradizionali pani dell’Alto Adige con speck agli spaghetti Senatore Cappelli, solo per citarne alcune. Serviti al tavolo invece alla sera nella rituale cena di gala, in  un clima amichevolmente festoso.

 

Una serie di interessanti  degustazioni guidate inoltre hanno fatto da corollario alla due giorni, con i vini di Alois Lageder principali protagonisti.

Non ultimo va ricordato l’impegno sociale della manifestazione che quest’anno oltre a fregiarsi della certificazione di Green Event  ha raccolto oltre 35 mila euro per Aiutare senza Confini, l’Associazione Onlus che ha come obiettivo l’aiuto ai profughi della guerra civile in Birmania.

 Il paragone  inevitabile corre alla manifestazione veronese che si svolge in contemporanea. Altro contesto, altro stile, altra finalità certo, non v’è dubbio, ma anche se il paragone sembra azzardato come non fare un pensierino a quanto sarebbe bello se il Vinitaly diventasse qualcosa di diverso.

Che volete farci, piace sognare a volte.

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE